Il tribunale di Napoli ha affermato il diritto di un primario a proseguire il rapporto di lavoro fino al 70 anno di età, nonostante il diniego della propria azienda sanitaria, motivato dalla necessità di acquisire nuove professionalità con capacità gestionale e di direzione di tipo innovativo. Il comportamento dell'Azienda è illegittimo perché privo di idonea motivazione e di fatto discriminatorio nei confronti del medico resistente. Pertanto la discrezionalità dell'amministrazione è limitata e non può prescindere dal rispetto di una serie di elementi tra cui l'esperienza professionale del dipendente e l'efficiente andamento dei servizi. Viene inoltre affermato il diritto del medico al risarcimento del danno biologico, quale menomazione psico-fisica del soggetto provocata dallo stress dovuta dall'illegittima interruzione del servizio.