Rassegna di giurisprudenza
18/11/2025

La rassegna delle sentenze in sanità settimana dal 17 al 21 novembre

Responsive image Questa settimana: requisiti per accesso pensione anticipata; patente di guida, il giudizio delle commissioni mediche; incarichi: limiti per il conferimento di strutture semplici; diritto di sciopero; antisindacale imporre lingua inglese al tavolo trattative; interesse a ricorrere delle associazioni di categorie e delle associazioni a tutela della salute dei migranti; indennità di accompagnamento estesa a chi può camminare ma non in sicurezza; Campania e Piano di rientro: il si del Tar.

Cassazione Sezione lavoro - ordinanza n. 27910/2025 Requisiti per l'accesso alla pensione anticipata
Nel sistema di cui all'art. 24, c. 10, della L. n. 214/2011, che prevede l'accesso alla pensione anticipata ad età inferiori ai requisiti anagrafici previsti se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 1 mese per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne, la contribuzione figurativa può concorrere ad integrare i presupposti per il pensionamento, laddove nel sistema di cui al c. 11 (che consente l'accesso alla pensione anticipata anche sulla base del requisito anagrafico oltre che di quello contributivo) la minor contribuzione richiesta deve essere effettiva.

Consiglio di Stato - Sez. V - sentenza n. 7286/2025 Patente di guida: il giudizio delle commissioni mediche è sindacabile solo per irragionevolezza
L'accertamento dei requisiti psichici e fisici necessari per il conseguimento, la revisione e la conferma di validità della patente di guida è effettuato dalle commissioni mediche locali. Il giudizio delle commissioni mediche locali si fonda su nozioni scientifiche e su dati di esperienza di carattere tecnico-discrezionale che, in quanto tali, sono sottratti al sindacato di legittimità del Giudice amministrativo, salvi i casi in cui si ravvisi irragionevolezza o travisamento dei fatti ovvero quando non sia stata presa in considerazione la sussistenza di circostanze di fatto tali da poter incidere sulla valutazione medica finale.

Cassazione Sezione lavoro - ordinanza n. 29101/2025 Dirigenza medica, limiti per il conferimento di struttura semplice
In tema di dirigenza medica, il conferimento di incarico di direzione di struttura semplice, di alta professionalità, studio, ricerca, ispettivo, di verifica e controllo ai dirigenti che abbiano superato il quinquennio di attività con valutazione positiva da parte del collegio tecnico è condizionato all'esistenza di posti disponibili (secondo l'assetto organizzativo dell'ente fissato dall'atto aziendale), alla copertura finanziaria, oltre che al superamento delle forme di selezione regolate dalla contrattazione collettiva

Cassazione Sez. lavoro - sentenza n. 11347/2025 Protestare collettivamente non costa più il posto di lavoro
Il diritto di sciopero, al di fuori dei servizi pubblici essenziali, non incontra altri limiti se non la protezione di diritti di pari rango costituzionale e la sua legittimità non dipende dalla proclamazione formale né dalla osservanza di regole procedurali e neppure rilevano la fondatezza e l'importanza delle finalità perseguite, fermo il rispetto del cd. limiti esterni. Ne consegue la nullità del licenziamento intimato per la partecipazione del lavoratore allo sciopero, secondo la previsione dell'art. 15 dello Statuto dei Lavoratori.

Cassazione Sezione lavoro - ordinanza n. 28790/2025 È antisindacale imporre la lingua inglese al tavolo delle trattative con le OO.SS.
La Cassazione civile, Sezione lavoro, con ordinanza del 31 ottobre 2025, n. 28790 afferma che non integra condotta antisindacale lo svolgimento da remoto invece che in presenza delle trattative per la costituzione dei CAE; e integra condotta antisindacale l’imposizione datoriale dell’uso esclusivo della lingua inglese – senza servizio di interpretariato – in quanto limitativa delle potenzialità di scambio da parte dei rappresentanti delle sigle sindacali.

Tar Basilicata - Sezione I - sentenza n. 478/2025 Le conseguenze per l'amministrazione sanitaria che non ottempera a un ordine di pagamento
L'amministrazione sanitaria che non ottempera a un ordine di pagamento per il rimborso delle spese sostenute per trattamenti riabilitativi è condannata al pagamento delle somme dovute, oltre agli interessi legali e alla penalità di mora ai sensi dell'art. 114, co. 4, lett. e), cod. proc. amm..

Tar Lazio - Sezione III - sentenza n. 19830/2025 Indagine del giudice amministrativo sull'interesse a ricorrere delle associazioni di categoria
È indispensabile che l’interesse tutelato con l’intervento sia comune a tutti gli associati, che non vengano tutelate le posizioni soggettive solo di una parte degli stessi e che non siano, in definitiva, configurabili conflitti interni all’associazione (anche con gli interessi di uno solo dei consociati), che implicherebbero automaticamente il difetto del carattere generale e rappresentativo della posizione azionata in giudizio.

Consiglio di Stato - Sez. III - sentenza n. 7839/2025 Le associazioni a tutela della salute dei migranti e la loro titolarità ad agire in giudizio
Le associazioni che operano stabilmente per la salvaguardia della salute e dei diritti dei migranti possono legittimamente agire in giudizio per contestare atti amministrativi che incidono su interessi diffusi e collettivi, come la tutela della salute all'interno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), anche senza la presenza di soggetti direttamente lesi dall'atto impugnato. Costituisce interesse collettivo tutelabile in giudizio il diritto alla salute delle persone trattenute nei CPR, che per sua natura riguarda la collettività.

Cassazione Sez. lavoro - ordinanza n. 28212/2025 Indennità di accompagnamento: la tutela si estende a chi può camminare ma non in sicurezza
In tema di indennità di accompagnamento (art. 1, L. n. 18/1980), il requisito dell'impossibilità di deambulare senza "aiuto permanente" sussiste anche quando la deambulazione, pur materialmente possibile, espone l'invalido a un elevato rischio per la propria incolumità, rendendo necessaria una "supervisione continua". Tale supervisione, finalizzata a garantire la sicurezza funzionale del soggetto, costituisce una forma di aiuto che esclude l'autonomia e integra il presupposto normativo. Pertanto, erra il giudice di merito che neghi il diritto alla prestazione operando una distinzione tra "supervisione continua" e "aiuto permanente", poiché entrambe le condizioni manifestano l'incapacità del soggetto di deambulare senza il supporto di un accompagnatore.

Tar Campania - Sezione I  -sentenza n. 7431/2025 Tar dà ragione alla Campania: “Può uscire dal Piano di rientro”
“Va annullato il diniego del Ministero della Salute espresso nella seduta congiunta del 4 agosto 2025 del Tavolo per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei LEA, agli effetti che ne che ne conseguono sull’attività demandata alle Amministrazioni e agli organismi coinvolti, in ottemperanza alla presente decisione, in ordine al completamento e alla formalizzazione del percorso di fuoriuscita della Regione Campania dal piano di rientro dal disavanzo sanitario”.

 

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