Robert Tenuta, Direttivo Nazionale Dirigenza Sanitaria Anaao Assomed
Il decreto anti-infrazioni (D.L. 131/2024) è diventato legge (legge 14.11.2024, n. 166 su G.U. del 14.11.2024, n. 267), apportando importanti modifiche sulla disciplina dei contratti a tempo determinato, sia nel settore pubblico sia in quello privato.
Nel settore privato si torna a risarcimenti potenzialmente illimitati a carico delle imprese nei casi in cui i contratti a termine siano dichiarati illegittimi e convertiti dal giudice in contratti a tempo indeterminato.
Per la Pubblica Amministrazione il limite massimo dei risarcimenti per abuso di contratti a termine è innalzato a 24 mesi.
Con riferimento al lavoro privato è ora consentito al lavoratore, che dimostrerà di aver subito “un maggior danno” di ottenere un risarcimento superiore alle 12 mensilità di retribuzione (limite massimo fino ad oggi previsto).
La legge 14.11.2024, come si è detto, agisce anche sul settore pubblico, modificando le sanzioni per il ricorso abusivo ai contratti a termine.
Dopo le riforme Brunetta e Madia, viene rivisitato l’art. 36 del d.lgs. 165/2001(Testo unico del pubblico impiego).
La nuova disposizione prevede che, nel caso di danno dovuto all’abuso nella successione di contratti a termine e salvo il diritto del lavoratore di dimostrare un danno maggiore, il giudice determini un’indennità tra un minimo di quattro e un massimo di ventiquattro mensilità, calcolata sulla base dell’ultima retribuzione utile per il calcolo del trattamento di fine rapporto.
Questo risarcimento tiene conto della gravità della violazione, del numero di contratti a termine in successione e della durata complessiva del rapporto.
26 Novembre 2024
22 Novembre 2024