Anaao al convegno INAPP su invecchiamento e mercato del lavoro, digitalizzazione dei servizi e delle prestazioni

“Invecchiamento e mercato del lavoro: scenari di age management. Approfondimento sul comparto sanitario” è stato il tema del convegno organizzato dall'INAPP cui l'Anaao Assomed ha partecipato con l'intervento di Antonio Libonati Responsabile della Sezione Sanità Digitale del Centro Studi.

I lavori si sono aperti con la presentazione dei risultati della ricerca presetata dall'Istituto “L’evoluzione del mercato del lavoro del comparto sanitario nel contesto della digitalizzazione dei servizi e delle prestazioni”. La finalità del nuovo studio, realizzato nel 2022, era quella di approfondire il tema delle connessioni tra invecchiamento della forza lavoro e innovazione tecnologica.

Due gli aspetti posti ai partecipanti della successiva tavola rotonda:
1) L’invecchiamento della popolazione con l'aumento della domanda di servizi di cura e assistenza e la riorganizzazione e digitalizzazione dei servizi sociosanitari.
Una riorganizzazione che deve necessariamente essere accompagnata da un rafforzamento delle professioni sanitarie, delle quali va supportato in particolare lo sviluppo delle competenze digitali.

L’attuale offerta di servizi di digital health è oggigiorno contenuta in termini di diffusione e conoscenza.
A tal proposito l'Anaao nel suo intervento ha sottolineato la necessità di dotare il professionista di strumentazione validata che accompagni il medico in ogni processo individuale e multidisciplinare, che snellisca il carico burocratico rendendo la sanità più sostenibile, moderna e vicina al paziente.

Dall’analisi INAPP presentata emergono le difficoltà che incontra quotidianamente il professionista sanitario in termini di carico burocratico e lavorativo con mancanza di tempo da dedicare alla formazione, in questo caso nell’ambito digitale.
Emerge inoltre la difficoltà soprattutto dei “senior” nell’avvicinarsi ad nuovo modello sanitario più innovativo e digitalizzato.

A tal proposito Libonati ha sottolineato come la sanità territoriale sia stata penalizzata negli anni e ridotta al lumicino, lasciando agli ospedali il compito di diventare il trait d’union fra il paziente e il sistema sanitario.
La corsa ai DRG negli ultimi anni con il modello aziendalistico ha accentuato le differenze regionali con il drenaggio di risorse attraverso l’emigrazione sanitaria. 
La cura in questi casi sarà senza dubbio l’abbattimento dei tetti di spesa per il personale sanitario e l’istituzione di contratti di formazione-lavoro che permettano ai più giovani di entrare in anticipo nel mondo del lavoro. L'Anaao ha sottolineato quanto sia stato e sia importante il decreto Calabria che andrà sempre più sostenuto e migliorato.
Fondamentale sarà l’utilizzo dei Fondi del PNRR che abbia come obiettivo trasversale quello di ridurre le disuguaglianze territoriali, anche dal punto di vista tecnologico.

2) Condizioni di lavoro rigide e gravose soprattutto per impegno mentale/coinvolgimento emotivo (rischio burn out), unite a una struttura demografica particolare della forza lavoro in sanità (incidenza over 50 e donne) rendono più complessa la gestione organizzativa. In particolare, le politiche di age management necessitano di soluzioni e strategie innovative per affrontare le resistenze alla digitalizzazione, le relazioni tra le generazioni di operatori e il differente utilizzo che i diversi profili professionali sono chiamati a fare delle nuove tecnologie.

L’aumento dell’età pensionabile indubbiamente ha messo e metterà all’interno della stesso circuito lavorativo 4-5 generazioni di professionisti sanitari.
Ogni professionista va valorizzato e va messo nella condizione di mostrare il proprio potenziale.
Nessuno va scoraggiato nel percorso di formazione in ambito digitale.
L’istituzione di corsi, master, va implementata e ogni professionista andrà messo nella condizione di potervi accedere senza difficoltà.
Insomma, la valorizzazione delle risorse umano sarà un caposaldo imprenscindibile nel percorso che porterà ad una sanità 4.0.

In ultimo Libonati ha ricordato l’importanza che giocherà l’università nel formare i medici di futuro. Magari istituendo corsi e attività inerenti la Digital Health e l’innovazione tecnologica.