I social network possono sospendere gli account degli utenti no vax e rimuovere i contenuti che veicolano disinformazione sanitaria. Lo ha stabilito il Tribunale di Varese, che fa il punto sulla complessa questione del controllo delle piattaforme sui contenuti pubblicati dagli utenti. Una pronuncia che sembra andare controcorrente rispetto ai tanti precedenti giurisprudenziali intervenuti a tutela degli utenti ingiustamente bannati dal social network. In questo caso, però, il Tribunale è più rigido, perché i diritti degli utenti trovano precisi limiti a fronte di situazioni di emergenza e di rischio.