Rassegna di giurisprudenza
24/03/2017

Sentenze: le novità dal 20 al 24 marzo 2017

Questa settimana: - certificato medico e falsa attestazione in atti; - doveri di protezione nei confronti del paziente; - accreditamento ambulatori; - medico ed infermiere limiti della responsabilità

Cassazione – VI Sezione Penale - Sentenza n. 11540/2017: Punibile l'avvocato che, grazie al falso certificato medico, non partecipa all'udienza. In tema di reati contro l’amministrazione della giustizia, risponde del reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria o alla Corte penale internazionale (art. 374-bis, c.p.) e non di falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità (art. 481 c.p.) colui che chiede ad un medico di redigere una certificazione nella quale venga attestata una falsa diagnosi, dichiarando poi tramite il citato certificato medico prodotto all'A.G. di essere affetto da una patologia, in realtà̀ inesistente, e di essere impedito a partecipare ad un'udienza.

Cassazione – III Sezione Civile - Sentenza n. 6030/2017: L’Ospedale deve rispettare i doveri di protezione nei confronti del paziente. Nella fattispecie il tentativo di suicidio in ospedale è risultato collegato alle condizioni della struttura; dalla ricostruzione dei fatti è emerso che la finestra del bagno, da cui si è lanciata la paziente – affetta da problemi psichiatrici –, era priva di un parapetto adeguato e di inferriate o altri ripari, e quindi non era sufficiente perché fossero rispettati gli obblighi di protezione incombenti sulla struttura sanitaria stessa.

Tar Campania – II Sezione - Sentenza n. 432/2017: Il rilascio dell'autorizzazione per le imprese in regime privatistico deve prescindere dall'accreditamento e dal fabbisogno complessivo, perché altrimenti ragionando si realizzerebbe uno strumento ablatorio delle prerogative dei soggetti che intendano offrire, in regime privatistico (vale a dire senza rimborsi o sovvenzioni a carico della spesa pubblica, e con corrispettivi a carico unicamente degli utenti), mezzi e strumenti di diagnosi, di cura e di assistenza sul territorio.

Corte di Cassazione – IV Sezione Penale - Sentenza n. 8080/2017: Rinviata alla Corte di Appello di Catania una sentenza di doppia condanna di un anestesista e un infermiere per non aver seguito i protocolli nella fase post operatoria di un paziente finito in coma. Secondo la Cassazione la “fase di risveglio” è in capo al medico, da assolvere, quella “di recupero” è dell’infermiere, da condannare

 

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