Medici, contratto II biennio: riprendano subito le trattative o sarà sciopero a gennaio

21 dicembre 2005

“Tra poco più di una settimana, il 31 dicembre, scadrà il contratto di lavoro dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn senza che si sia potuto rinnovare il biennio economico 2004-2005, la cui trattativa si è arenata da oltre un mese. Se questa situazione di stallo non verrà sbloccata, ci vedremo costretti a ricorrere ad azioni di sciopero nel mese di gennaio”.

Le preoccupazioni dell’Anaao Assomed sono contenute in una lettera che il Segretario Nazionale, Serafino Zucchelli, ha inviato oggi al Governo, nella persona del Presidente del Consiglio dei Ministri, del sottosegretario Letta, dei ministri della Funzione Pubblica, Baccini e della salute Storace, agli Assessori regionali alla sanità e al Presidente dell’Aran.

“La vicenda del rinnovo contrattuale dei dirigenti medici veterinari e sanitari del SSN degli anni 2004-2005 – si legge nella lettera - si sta rivelando inspiegabilmente più difficile del previsto.

I fatti sono chiari nella loro semplicità. Il giorno 10 novembre scorso le organizzazioni sindacali nella loro quasi totalità hanno avanzato una proposta unitaria il cui costo non supera quanto stabilito dall’accordo Governo-Confederazioni sindacali del 27 maggio 2005. L’Aran si è legittimamente riservata di dare una risposta ufficiale dopo aver consultato il Comitato di settore, che ci risulta si sia espresso con un invito alla ripresa delle trattative.

Ora la trattativa deve riprendere il più rapidamente possibile, il quadriennio scade il 31 dicembre 2005. Se questo non accadrà saremo, purtroppo, costretti a ricorrere ad azioni di sciopero nel mese di gennaio.

Confidiamo, però, nel senso di responsabilità di tutti gli attori di questa vicenda, conclude Zucchelli: dell’Aran, cui negli anni abbiamo sempre riconosciuto competenza ed equilibrio; delle Regioni che hanno il difficile compito di gestire il Ssn; del Governo che deve confermare fiducia e rinnovare certezze ai vertici dell’Aran perché questi possano, con maggiore serenità, chiudere i cantieri di una tornata contrattuale complessa e difficile ma, incomprensibilmente accidentata e inaccettabilmente lunga”.

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