Comunicati stampa
20/06/2008

Manovra economica 2009: cattive notizie per i medici

20 giugno 2008

La Legge Finanziaria del 2009 del “governo del fare” non rappresenta un buon inizio per i medici dipendenti del SSN.

L'Anaao Assomed valuta negativamente le decisioni (e intenzioni) in tema di orario di lavoro dei medici pubblici e ruolo della contrattazione nazionale contenute nello schema di provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri, in attesa di ulteriori chiarimenti sulle ripercussioni della manovra economica sul FSN nel periodo 2010-2011, e sul conseguente rischio di sottofinanziamento o definanziamento del fabbisogno, e sul destino del CCNL.

Il CdM  si preoccupa di modificare per via legislativa la disciplina in materia di orario di lavoro, percorrendo una strada aperta da uno sciagurato colpo di mano della Finanziaria 2008, senza tenere conto della specificità del settore sanitario ove esse possono mettere a rischio sicurezza dei cittadini e degli operatori all'interno di un sistema organizzativo che vede già il lavoro medico equivalente a 14 mesi/anno e livelli di contenzioso, anche penale, senza eguali in Europa.
Dall'altra parte annuncia di volere procedere ad una sterilizzazione della contrattazione  affidando la disciplina di importanti aspetti organizzativi alla legge e non  alla negoziazione tra le parti. Con buona pace della tanto sbandierata privatizzazione dei rapporti di lavoro e nella logica di volere cambiare tutto tranne la prassi di non rispettare i patti sottoscritti.
Continua, infatti, il gioco delle tre scimmiette intorno ad un CCNL scaduto da oltre 30 mesi, i cui contenuti economici sono già definiti per il primo biennio , e sul finanziamento del biennio 2008-2009.  Avviare le trattative per il rinnovo del secondo biennio dei contratti di lavoro con la premessa, come sottolinea il ministro Brunetta,  che "i soldi ….non ci sono", e senza aver incassato quanto già finanziato per il primo , rischia di costituire per i Medici un puro esercizio ginnico.
Forse il Governo non mette le mani nelle tasche degli italiani per aumentare il prelievo fiscale, ma certo non le mette in quelle dei medici dipendenti per immettere le risorse economiche necessarie almeno al recupero dell'inflazione, se non a remunerare un lavoro al quale non riconosce né ruolo né valore, sebbene venga svolto in condizioni sempre più difficili, tutti i giorni e le notti dell'anno, a tutela di un bene costituzionalmente protetto.

In assenza di certezze sul futuro economico e normativo dei contratti di lavoro si rischia di contribuire ad alimentare la rabbia e la frustrazione di una categoria che rimane il perno centrale di una Sanità Pubblica che pur si vuole più equa ed efficiente.

Si rassicuri il Ministro della Funzione Pubblica: l'ANAAO ASSOMED è “sindacato moderno e riformatore, che sta dalla parte dei lavoratori e dei cittadini". Appunto per questo non è disposta ad immolare i medici dipendenti sull'altare delle magnifiche sorti e progressive della Sua “riforma”.

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