Comunicati stampa
25/06/2008

Il Governo Berlusconi non ha a cuore la sicurezza delle cure sanitarie

25 giugno 2008

I medici del Servizio sanitario nazionale non hanno più diritto al riposo compensativo di 11 ore e la loro settimana lavorativa non ha più un limite orario massimo di 48 ore, comprensive del lavoro straordinario.

Con un provvedimento la cui urgenza non è data vedere (DL “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”) – ha commentato Carlo Lusenti, Segretario Nazionale Anaao Assomed -  il Governo ha, infatti, introdotto una norma nel capitolo “Semplificazioni” (sic!) che nega l'applicabilità per i dirigenti del SSN degli articoli 4 e 7 del D.Lgs. 66/2003.

In sostanza vengono abrogati in un colpo solo gli standard minimi di sicurezza, dettati da una Direttiva Europea, nell'organizzazione del lavoro degli ospedali a proposito di tempo di lavoro medio settimanale e periodo di riposo compensativo, rendendo di fatto programmabili turni di lavoro anche di 80 ore a settimana. 

Il Governo ignora del tutto la correlazione, evidenziata da numerosi studi, tra prolungamento del tempo di lavoro e rischio di errore in clinica.
E' farisaico scandalizzarsi per la cosiddetta malasanità, legata in prevalenza al mancato rispetto di standard organizzativi e di sicurezza da parte delle Aziende sanitarie, se  con provvedimenti legislativi si accresce il rischio clinico e la insicurezza negli ospedali. E' inutile prevedere unità di risk management nei luoghi di lavoro se poi un chirurgo è costretto ad entrare in sala operatoria anche dopo 20 ore di servizio continuativo.
Quanti dei nostri Ministri si farebbero operare in queste condizioni? E cosa ne pensano le Associazioni in difesa dei malati?

Ci chiediamo che valore abbia la firma apposta dal Governo italiano sul Trattato di Lisbona, sulla Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e sulla recente dichiarazione congiunta “La salute in tutte le politiche” che richiamano in più punti il diritto alla protezione della salute umana attraverso la fissazione di norme elevate di qualità e sicurezza e il diritto di ogni lavoratore ad avere una limitazione della durata massima del lavoro e a periodi di riposo giornalieri e settimanali.

L'Anaao Assomed, nel ribadire che i modi dell'applicazione del D.Lgs. 66/2003 vanno definiti all'interno del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, bloccato per volontà della parte pubblica da oramai 30 mesi, esprime la più ferma protesta contro una norma che discrimina i medici del SSN, lede il loro diritto alla tutela della propria integrità psico-fisica e rende inagibile quello dei cittadini a ricevere prestazioni sanitarie con il più elevato standard di sicurezza.

L'Associazione chiede che la norma venga cancellata dal Governo nella stesura definitiva del Decreto Legge e chiama i propri iscritti e tutti i dirigenti del SSN al massimo della mobilitazione e dell'impegno nell'informazione dei milioni di cittadini che giornalmente si rivolgono alle strutture ospedaliere e sanitarie  in Italia.

Propone alle altre OOSS della Dirigenza Medica la proclamazione dello stato di agitazione della categoria e la calendarizzazione di ulteriori iniziative di lotta.

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