L'errore diagnostico è stato confermato dalla prima struttura con specifica giustificazione. In considerazione della circostanza per cui l'errata diagnosi è stata sconfessata nell'arco di 2 o, al massimo, 6 giorni, al Tribunale è apparso inverosimile che un allarme protrattosi per un periodo così breve abbia potuto produrre il corteo ansioso e lo sconvolgimento esistenziale lamentato dai coniugi, essendo invece plausibile che tutto sia rimasto circoscritto ad un comprensibile “grande spavento”. Il Tribunale di Arezzo ha riconosciuto il risarcimento della sola sofferenza soggettiva protrattasi per alcuni giorni posta in relazione alla particolare intensità dell'allarme suscitato dalla diagnosi.