La rassegna delle sentenze in sanità settimana 22-26 settembre
Legge 104 ed orario di lavoro; risarcimento borse di studio; tetti di spesa; prestazioni socio-assistenziali per i malati affetti da Alzheimer; congedi parentali ed accudimento figli; forma contrattuale; incarichi specialisti ambulatoriali; falso in atto pubblico; permesso soggiorno cure mediche
23 Settembre 2025
Corte Giustizia UE - Causa C-38/24 – sentenza 11.09.2025 Figli disabili, le condizioni di lavoro dei genitori devono permettere l'assistenza. La Corte di Giustizia dell'UE ha emesso una decisione rivoluzionaria che obbliga le aziende a modificare gli orari di lavoro per i dipendenti che assistono familiari con disabilità grave ai sensi della Legge 104/1992. Una svolta storica che mette fine alla "discriminazione di rimbalzo" e tutela milioni di caregiver europei con diritti concreti e inviolabili, ampliando significativamente le tutele già previste dalla normativa italiana.
Cassazione Civile - Sez. III - ordinanza n. 22191/2025 Medici specialisti e risarcimento borse per mancato recepimento direttive UE. Per i medici il diritto al risarcimento da mancato recepimento di direttive UE si prescrive in 5 anni dal 2012. Respinti i ricorsi presentati nel 2017.
Consiglio di Stato - Sezione VII - sentenza 6997/2025 Le prestazioni rese in emergenza-urgenza devono sottostare ai tetti di spesa. Ai fini dell'operatività del meccanismo dei cd. tetti di spesa, da un lato stanno le strutture pubbliche e quelle ad esse equiparate (ospedali classificati, IRCCS, etc.), dall'altro quelle private accreditate. Solo per le seconde ha senso parlare di imposizione di un limite alle prestazioni erogabili; mentre per le strutture che risultano consustanziali al sistema sanitario nazionale (ospedali pubblici, ospedali classificati, IRCCS, etc.) non è neppure teorizzabile l'interruzione delle prestazioni agli assistiti al raggiungimento di un ipotetico limite eteronomamente fissato”.
Corte d'Appello Milano - Sez. IV - sentenza 1644/2025 Le prestazioni socio-assistenziali per i malati affetti da Alzheimer sono a carico del Ssn. La Corte di appello di Milano incentra la sua attenzione su una problematica di estrema attualità, ovvero quella concernente l’individuazione del soggetto giuridico tenuto all’onere del pagamento delle spese resesi necessarie per le prestazioni socio-assistenziali in favore dei malati di Alzheimer, giungendo alla conclusione che esso grava sul Servizio sanitario pubblico sulla scorta della valorizzazione al massimo livello della tutela di diritto alla salute, senza che, perciò, possa sortire alcun effetto l’eventuale accordo di ricovero implicante l’assunzione di un impegno unilaterale, proveniente dal fruitore del servizio, al pagamento della retta.
Cassazione Sezione lavoro - ordinanza n. 24922/2025 Congedo parentale: licenziamento legittimo se non si sta con i figli. È legittimo il licenziamento del lavoratore che, durante il periodo di congedo parentale, si dedica ad attività lavorativa estranea all'accudimento diretto del figlio. Tale condotta costituisce sviamento della finalità del congedo parentale e un abuso del diritto, lesivo della buona fede nei confronti del datore di lavoro e dell'ente previdenziale erogatore dell'indennità.
Cassazione Sez. lavoro - ordinanza n. 23794/2025 Specialisti ambulatoriali, per il responsabile di branca non c'è rinnovo tacito. L'art. 2, paragrafi 9 e 10, dell'ACN 23.03.2005 spiega in modo piano e letterale che la scadenza dell'incarico interviene dopo due anni, salvo che prima della scadenza del termine non venga fatta richiesta di nuova elezione; alla scadenza del termine biennale il responsabile decade e si attivano le procedure per la nuova nomina senza che possa operare alcun rinnovo tacito.
Cassazione Civile – Sezione I - ordinanza 19733/2025 Il contratto senza forma scritta è nullo e insanabile. l contratto privo della forma scritta ad substantiam è nullo ed insuscettibile di qualsiasi forma di sanatoria, dovendosi escludere l'attribuzione di rilevanza ad eventuali convalida o ratifica successive e non potendosi neppure ammettere la validità di manifestazioni di volontà implicita o desumibile da comportamenti puramente attuativi. Costituisce principio consolidato ultraventennale di questa Corte quello per cui i contratti con la pubblica amministrazione devono essere stipulati per iscritto a pena di nullità (Cass., 4 giugno 1999, n. 5448), non essendo consentita neppure alcuna eventuale convalida o ratifica successiva (Cass., 3 gennaio 2001, n. 59).
Cassazione Penale - Sez. V - sentenza n. 26756/2025 Guardia medica e scheda informativa paziente: dichiarazione di visita domiciliare mai avvenuta. L'elemento che caratterizza l'atto pubblico, in tema di falso documentale, deve essere ravvisato essenzialmente nell'appartenenza del fatto attestato al pubblico ufficiale o caduto sotto la sua immediata percezione, per cui, dovendosi ritenere atto pubblico ogni scritto di natura documentale redatto dal pubblico ufficiale per uno scopo inerente alle sue funzioni, rientrano nella tutela prevista dalla norma non solo gli atti destinati a spiegare efficacia nei confronti dei terzi, ma anche gli atti meramente interni, formati dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, al fine di documentare fatti inerenti all'attività da lui svolta ed alla regolarità delle operazioni amministrative cui è addetto.
Cassazione Civile - Sez. I - ordinanza n. 23990/2025 Limiti al permesso di soggiorno per cure mediche. Ai fini del rilascio del permesso di soggiorno per cure mediche ai sensi dell'art. 19, comma 2, lett. d-bis), d.lgs. n. 286 del 1998, ciò che rileva è la gravità della patologia e il rilevante pregiudizio alla salute per il caso di rimpatrio, senza che abbia alcun rilievo l'indifferibilità e l'urgenza delle cure, la quale va valutata (come pure l'essenzialità delle stesse) ai diversi fini dell'erogazione dell'assistenza sanitaria ai cittadini stranieri irregolari, presenti sul territorio nazionale, secondo il disposto dell'art. 35, comma 3, d.lgs. n. 286 del 1998.