Tribunale di Rieti - sentenza 18 settembre 2023, n. 425. Malpractice medica: la questione del risarcimento del danno “differenziale”
Quando un paziente già compromesso nell’integrità fisica si sottoponga ad un intervento che, per cattiva esecuzione, determini una compromissione ulteriore rispetto alla percentuale che sarebbe comunque residuata in caso di riuscita dell'intervento, ai fini della liquidazione del danno col sistema tabellare, deve assumersi come percentuale di invalidità quella effettivamente risultante, cui va sottratto quanto monetariamente indicato in tabella per la percentuale di invalidità ineliminabile. A deciderlo è il Tribunale Rieti, con la sentenza n. 425 del 2023.
Cassazione Penale - sentenza n. 10394/2023. Rapporto tra sapere scientifico introdotto nel processo e decisione del giudice
In virtù del principio del libero convincimento del giudice e di insussistenza di una prova legale o di una graduazione delle prove, il giudice ha la possibilità di scegliere fra varie tesi, prospettate da differenti periti, di ufficio e consulenti di parte, quella che ritiene condivisibile, purché dia conto con motivazione accurata ed approfondita delle ragioni del suo dissenso o della scelta operata e dimostri di essersi soffermate sulle tesi che ha ritenuto di disattendere e confuti in modo specifico le deduzioni contrarie delle parti.
Cassazione Lavoro - ordinanza n. 2695/2024 Svolgimento di fatto di mansioni superiori
L'assegnazione di fatto del funzionario non dirigente ad una posizione dirigenziale, prevista dall'atto aziendale e dal provvedimento di graduazione delle funzioni, costituisce espletamento di mansioni superiori, la cui applicazione non è impedita dal mancato espletamento della procedura concorsuale, dall'assenza di un atto formale e dalla mancanza della previa fissazione degli obiettivi, che assume rilievo, eventualmente, per escludere il diritto a percepire anche la retribuzione di risultato.