L’Anaao Assomed respinge il comportamento della Regione Lazio che prosegue, ormai dal mese di aprile, in una azione di “commissariamento” di fatto delle Aziende ed Enti del SSR avocando a sé decisioni, non solo in merito alle nomine dei direttori delle unità operative ma, fatto ancora più grave, riguardanti le carriere e il riconoscimento professionale dei dirigenti medici e sanitari.
“La Regione – commentano Aldo Di Blasi, Segretario Anaao Assomed Regione Lazio e Pierino Di Silverio Segretario Nazionale dell’Associazione - perpetrando in tali azioni, si sta spingendo oltre il perimetro delle proprie competenze, invadendo un terreno proprio dell’autonomia aziendale e contrattuale, con inevitabili ripercussioni negative sui servizi ai cittadini e vanificando di fatto i sistemi di valutazione delle performance dirigenziali e i meccanismi di premialità, in aperto spregio ai principi di buon andamento, efficienza e imparzialità dell’azione amministrativa.
Tutto ciò alimenterà inevitabilmente un ingente contenzioso nei prossimi mesi”.
“A nulla è valsa la richiesta di un confronto regionale finalizzato ad avviare un percorso condiviso con le parti sociali; lo stesso accordo sulla valorizzazione del servizio prestato nei Ps e Dea non è stato regolarmente applicato.
Chiediamo pertanto alla Regione – concludono gli esponenti Anaao Assomed - di rivedere le decisioni assunte e di ritornare a un modello di gestione sanitaria rispettoso delle autonomie aziendali, delle prerogative sindacali e dei diritti contrattuali dei professionisti che operano a salvaguardia del SSR.
In mancanza di adeguate risposte, avvieremo le opportune iniziative per tutelare i diritti dei nostri iscritti per ripristinare la legittimità delle relazioni sindacali ed eliminare "il controproducente immobilismo" che sta affossando la Sanità Pubblica di questa regione”.