Lombardia
22/02/2022

San Raffaele Milano: prorogato lo stato di agitazione

Il 14 dicembre scorso per la prima volta medici, biologi, chimici, fisici, farmacisti e psicologi dell’ospedale San Raffaele hanno dichiarato lo stato di agitazione sindacale nella speranza di ottenere risposta relativamente alla miope gestione del personale dell’attuale proprietà che sta causando la fuga di numerosi specialisti dall’ospedale. La situazione degli specialisti dipendenti dall’ospedale è alquanto singolare.

Ai professionisti assunti prima del 2014 viene applicato un contratto per la parte normativa ed economica assimilabile quasi al pubblico. I professionisti assunti dopo il 2014 hanno il contratto della sanità privata AIOP, i medici hanno un contratto specifico mentre gli altri sono confluiti nel contratto del comparto. Entrambi questi contratti dal punto di vista normativo ed economico sono estremamente penalizzanti. All’interno del medesimo reparto specialisti con le medesime qualifiche competenze e responsabilità sono trattati in modo diverso.

All’apertura dei concorsi nel pubblico ha avuto inizio una fuga che ha accentuato una carenza di personale già in atto causando la fuga e anticipi pensionistici anche dei professionisti più anziani.

Non avendo avuto risposta in data 9 febbraio scorso l’assemblea degli specialisti dell’ospedale OSR ha prorogato lo stato di agitazione affiancandosi allo stato di agitazione proclamato dal comparto con il quale verranno decise iniziative comuni. Lo stato di agitazione dichiarato dalle due componenti, pur partendo da motivazioni  diverse, hanno in comune la preoccupazione per la perdita di competenze e conoscenze che causeranno inevitabilmente una caduta di quell’eccellenza tanto sbandierata dalla proprietà anche in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’università Vita e Salute che ha avuto luogo in gran segreto il 15 febbraio (la mail di comunicazione  con il link per partecipare in streaming alla cerimonia, inviato solo agli universitari, è stata inviata solo 1 ora prima)  e ha visto la partecipazione del Presidente del Senato del ministro Speranza e delle più alte cariche della regione Lombardia e del comune di Milano. All’esterno erano schierati polizia e carabinieri.

La continua diaspora del personale di OSR renderà sempre più difficile mantenere il livello assistenziale, di ricerca e didattico incidendo inevitabilmente in modo negativo anche a livello accademico.

La proprietà afferma che per il prossimo anno prevedono una ripresa, ma non vengono condivisi i programmi.

Difficilmente si potranno reintegrare le risorse perse sia a causa della carenza di specialisti sia per l’offerta economica decisamente non appetibile.

Siamo preoccupati.

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