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Una sanità flessibile, in grado di adattarsi alle differenza tra uomini e donne è l'obiettivo a cui sta lavorando Sandra Morano è ginecologa, responsabile dell'area formazione femminile di Anaao-Assomed, il sindacato più rappresentativo de i medici italiani.
1 Lo squilibrio è ancora enorme sia in termini di stipendio che di carichi di lavoro.
«Nel pubblico impiego il contratto è identico per uomini e donne le differenze nascono quando si parla di straordinari, di ore lavorate, di ferie. Fuori dal pubblico impiego spesso ci si trova di fronte a contratti risibili o situazioni nelle quali le donne non sono adeguatamente considerate».
2 Le eroine di un anno fa. Poi sono state messe da parte e nel frattempo guadagnavano anche meno dei colleghi uomini.
«Hanno lavorato senza sosta in questi mesi e hanno dimostrato qualità straordinarie. Diversi studi scientifici concordano sulla preponderanza delle donne nella sanità non solo in termini numerici ma anche qualitativi, per il loro modo di essere, per i risultati che ottengono».
3 Come si può intervenire per cancellare il divario?
«Ci stiamo lavorando da tempo. L'obiettivo non è una condizione paritaria perché le differenze esistono. Bisogna ottenere una sanità flessibile, in grado di cambiare l'organizzazione del lavoro e la visione ».