Il Consiglio di Stato (sentenza n. 796/2020) è recentemente tornato a pronunciarsi sulla vexata quaestio della nomina del dirigente sindacale nelle commissioni dei concorsi pubblici. Dichiara l'avvocato Mantovani, consulente legale Anaao Assome "La sentenza in esame rinviene il “criterio puntuale” attraverso cui effettuare tale ponderazione, nella sfera di influenza dell’attività svolta dal soggetto ricoprente la carica sindacale, per cui se quest’ultima in astratto è idonea a riverberare i suoi effetti anche sull’ente che indice la selezione, l’incompatibilità deve ritenersi sussistente, altrimenti deve escludersi. In estrema sintesi, vi deve essere un qualche elemento di possibile incidenza tra l’attività esercitabile da colui che ricopre cariche sindacali e l’attività dell'ente che indice il concorso. Reale elemento di novità sulla questione è che la pronuncia in esame esclude esplicitamente che tale incidenza sia inverata dal semplice dato della spaziale della contiguità tra Amministrazione che bandisce il concorso ed ambito di influenza sindacale dell’interessato. Occorrerà invece al fine di escludere il dirigente sindacale dalla commissione di concorso che l’Amministrazione individui concreti elementi di interferenza tra i compiti sindacali e l’attività di componente di commissione di concorso."