Rassegna di giurisprudenza
28/06/2019

Sentenza. Le novità settimana 24-28 giugno: TFR dipendenti; verifica percorso formativo; trasfusioni; responsabilità: aborto colposo, omissione esami

Questa settimana: - TFR Dipendenti pubblici - Percorso formativo interno: no a verifica comparativa -Trasfusioni indifferibili salvavita -Aborto colposo - omicidio - Responsabilità: omissione di esami

Corte Costituzionale – Sentenza 159/2019 Il pagamento differito e dilazionato del Tfr ai dipendenti pubblici che vanno in pensione anticipata è legittimo. Così la Corte Costituzionale con sentenza n. 159/2019. Tuttavia la Corte rileva aspetti problematici per quanto riguarda il differimento del trattamento di fine rapporto in caso di pensione raggiunta per limiti d’età o di servizio o per collocamento a riposo d’ufficio.

Consiglio Stato – III Sezione - Sentenza 4118/2019 Allo Stato membro ospitante non residua alcun margine di discrezionalità, giacché i principi alla cui stregua il riconoscimento del titolo professionale deve avvenire sono direttamente fissati dalle Direttive, cui ovviamente nessuno Stato membro può derogare con propri atti.

Cassazione Civile – ordinanza n. 15867/2019Trasfusione indifferibile salvavita. Medici e strutture sanitarie assolte anche se il sangue era infetto. Secondo la Cassazione, che ha confermato la sentenza della Corte d'Appello, il nesso di causalità tra i due eventi non è sufficiente a determinare la responsabilità di chi ha disposto il trattamento.

Cassazione Penale – IV Sezione – sentenza n. 25137/2019 Ginecologo omette un esame ma non c’è terapia. Assolto il medico che non cura il citomegalovirus in gravidanza. All'epoca dei fatti nel 2006 non esisteva una valida terapia, approvata e certificata, da praticare in caso di citomegalovirus in gravidanza.

Cassazione Penale – IV Sezione – sentenza n. 27539/2019 È omicidio e non aborto colposo se l'ostetrica causa la morte del feto durante il travaglio del parto. A stabilirlo la Cassazione che ha confermato la condanna di un’ostetrica del Tribunale prima e della Corte di Appello poi per responsabilità perché l'omesso monitoraggio fetale non aveva consentito di rilevare la sofferenza in atto e provocava la morte del feto per asfissia perinatale. Condanna sospesa poi con la condizionale.

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