L’infermiere che somministra un farmaco e si rende conto che il dosaggio è sbagliato non può eseguire pedissequamente ciò che è scritto sulla ricetta, ma deve interpellare il medico. Quest'ultimo tuttavia non può essere uno specializzando non in possesso di tutte le informazioni necessarie a comprendere e in caso correggere l’errore, ma deve essere un medico strutturato del reparto interessato. A indicarlo è la Corte di Cassazione che ha annullato la sentenza della Corte di Appello a cui l’ha rinviata in altra composizione per rivedere alla luce di una serie di principi giurisprudenziali le pene inflitte agli imputati.