Rassegna di giurisprudenza
07/09/2018

Sentenze: le novità dal 3 all’8 settembre 2018

Questa settimana: - Consenso informato e “valore sociale dell’individuo”; - Colpa medica grave: serve una analisi critica; - Imperizia e omissione: quale legge applicare?

Tribunale Termini Imerese - n. 465/2018. Si torna sulla questione del consenso informato del paziente, evidenziando che alla base di esso c’è la prevalenza del “valore sociale dell’individuo” che non può non emergere in una società ispirata al rispetto e alla tutela della persona umana.. Il giudice ha condannato il medico responsabile di una Unità operativa per la decisione di trasfondere, nonostante l’opposizione, una paziente testimone di Geova ricoverata e operata per colecistectomia e poi per raschiamento uterino. Secondo i giudici al medico “non è attribuibile un generale diritto di curare a prescindere dalla volontà dell’ammalato.

Corte di Cassazione - IV sezione Penale - sentenza n. 37794/2018.Colpa medica grave: serve un'analisi critica. Per stabilire se la condotta di un medico sia o meno sussumibile nell'ambito della colpa per imperizia, il giudice deve indicare le ragioni della sua valutazione sia in relazione alla fonte, sia in relazione alla natura della regola di condotta. Solo così è possibile valutare correttamente la possibilità di applicare retroattivamente la disciplina dettata dalla legge Gelli a ipotesi verificatesi durante la vigenza del decreto Balduzzi. Si tratta di indicazioni fornite nella sentenza n. 37794/2018, con la precisazione che l'art. 6 della legge Gelli "attiene al profilo squisitamente tecnico-scientifico dell'arte medica, e dunque regola la sola colpa per imperizia, consentendo al sanitario di conoscere quali saranno i parametri di valutazione del suo operato professionale qualora il caso concreto sia suscettibile di essere inquadrato in procedure prescritte da linee-guida ufficiali o da buone pratiche clinico-assistenziali".

Corte di Cassazione - IV sezione Penale - sentenza n. 36723/2018- Imperizia e omissione: tra fine 2012 e inizio 2017 si applica la Balduzzi per la colpa grave
 La Balduzzi “batte” la Gelli per i fatti di colpa medica commessi tra il 14 settembre 2012 e il 1° aprile 2017, da quando la prima legge è entrata in vigore quindi, fino all’applicazione ufficiale della seconda, “in quanto più favorevole”. A deciderlo è stata la quarta sezione penale della Cassazione (sentenza 36723/2018) che ha ricalcato le indicazioni delle Sezioni Unite (sentenza 8770/2018) circa l’utilizzo delle due leggi in caso di fatti penali inquadrabili nella colpa sanitaria, ribadendo che la Balduzzi prevale sulla Gelli/Bianco in quanto vera e propria abolitio criminis, invece della causa di non punibilità prevista dalla normativa del 2017.

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