A partire dal 2003 i magistrati accordano il risarcimento di ingenti danni conseguenti a prestazioni sanitarie erogate presso un ospedale, in occasione di un parto in cui viene alla luce una piccola affetta da paralisi cerebrale con tetraplegia spastica: nel 2016 la Cassazione pone fine al caso di responsabilità sanitaria. La prevenzione dei danni gravi alla persona si attua improntando la condotta medica a prudenza e cautela, preparazione tecnica ineccepibile, vigilanza, tempestività, rispetto del paziente.