Comunicati stampa
07/06/2016

ELEZIONI E SANITA': una lezione dal voto - Comunicato Anaao Assomed e rassegna stampa

Nel dibattito politico odierno la sanità è desaparecida, se non come costo da tagliare o cronaca giudiziaria, scomparsa dall’agenda del Governo o delle amministrazioni, perché scomparsa dalla quella dei partiti al Governo, nazionale e locale. Il comunicato stampa Anaao Assomed è stato ripreso da: AGENPARL, HEALTHDESK, PANORAMA DELLA SANITA', QUOTIDIANO SANITA', INSALUTENEWS

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Il voto di domenica – commenta il Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, Costantino Troise - registra un arretramento del partito di governo, a Milano come a Roma e Napoli, nelle periferie urbane. Laddove, cioè, si segnala maggiore emarginazione sociale ed aumento delle diseguaglianze, anche per i servizi sanitari e gli indicatori di salute.

Nel dibattito politico odierno la sanità è desaparecida, se non come costo da tagliare o cronaca giudiziaria, scomparsa dall’agenda del Governo o delle amministrazioni, perché scomparsa dalla quella dei partiti al Governo, nazionale e locale.

Le profonde diseguaglianze tra i cittadini italiani nella esigibilità del diritto alla salute garantito dalla Costituzione, effetto della crisi, ma anche di scelte politiche ed amministrative, introducono faglie di rottura non solo tra Nord e Sud del Paese, ma tra centro e periferia della stessa città. Con effetti sociali che cominciano a vedersi, nell’aspettativa di vita, nella mortalità e morbilità, nella iniquità di accesso ai servizi sanitari, nelle possibilità di tutela della salute. Le diseguaglianze legate al CAP e al reddito contribuiscono a ridurre la coesione sociale, specie nei periodi di crisi. Si curi chi può. Mentre la spesa privata raggiunge i 3 punti di PIL, il 10% della popolazione non si cura ed il 7% si indebita per curarsi. Percentuali che aumentano con il diminuire del reddito, cioè nelle stesse Regioni dove il finanziamento pro capite pubblico è più basso e nelle stesse fasce sociali dove più carente è il welfare. Nelle periferie urbane in cui il voto si alimenta di protesta e rabbia. Chissà se la solidarietà è ancora un valore di sinistra, mentre lo Stato usa i soldi dei libretti postali per farsi imprenditore della sanità privata, scommettendo contro se stesso.

Le diseguaglianze nell’accesso ai servizi sociali e sanitari tra i cittadini, figlie della crisi del Servizio Sanitario pubblico e nazionale, stanno diventando divaricazioni, cambiando lo spazio e le prospettive dei diritti di cittadinanza. Un SSN che perde pezzi di equità ed universalismo si trasforma da fattore di coesione sociale in terreno di coltura per nuove diseguaglianze che evidenziano l’allargarsi della forbice tra i ceti sociali ed i luoghi in cui si trovano a vivere. Uscita dalla porta, la salute rientra dalla finestra del voto di protesta e di richiesta di cambiamento.

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