Comunicati stampa
12/02/2016

COSA INTERESSA AL MINISTRO LORENZIN? - Comunicato Anaao Assomed e rassegna stampa

L’affermazione “non mi interessa se i medici scioperano”, si commenta da sola, quale espressione della considerazione che il Ministro ha del patrimonio professionale che le è stato affidato e segno visibile della distanza che la separa dal lavoro e dal malessere di chi tutela un diritto costituzionale del cittadino. Il comunicato è stato ripreso da: Panorama della Sanità e Sanità24

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La risposta nervosa, da bambino colto in fallo, data dal Ministro della Salute nel corso di un’intervista al Videoforum di Repubblica TV del 10 febbraio 2016, che sta facendo il giro del web, ad un cittadino che contestava il suo “decreto in-appropriatezza”, è sintomatica dell’idea che ha dei medici. Innanzitutto, affermare che il medico di medicina generale scelto dal cittadino “non dice la verità”, significa minare la relazione di fiducia e accusarlo, poi, di “procurato allarme”, significa contestare un reato penale che il Ministro avrebbe l’obbligo di denunciare, se fosse vero, alla autorità giudiziarie. Lo stesso vale per la “gente che fa gli imbroglietti per guadagnarci sopra” che andrebbero indicati alla pubblica opinione ed alla magistratura, se del caso.
L’affermazione, poi, “non mi interessa se i medici scioperano”, si commenta da sola, quale espressione della considerazione che il Ministro ha del patrimonio professionale che le è stato affidato e segno visibile della distanza che la separa dal lavoro e dal malessere di chi tutela un diritto costituzionale del cittadino. Scioperare è un diritto dei lavoratori che merita rispetto, se non interesse, ed attenzione nei confronti delle motivazioni che spingono Medici e dirigenti sanitari a protestare in maniera non rituale. Siamo certi che il Ministro della Università non si esprimerebbe in questi termini nei confronti dei Professori Universitari.

Per di più, il Ministro della salute dimostra di avere scarsa conoscenza del sistema sanitario di cui ha la responsabilità politica, se dichiara in televisione che il costo più basso di alcune prestazioni sanitarie nel privato rispetto al pubblico è dovuto ad una maggiore efficienza del primo nei confronti del secondo. Qualcuno dovrebbe spiegare al Ministro che, grazie a scelte politiche delle Regioni che stanno concretizzando un trasferimento di oneri dalle casse pubbliche alle tasche dei cittadini, nel pubblico si spendono, come nei taxi, già 10 euro alla partenza, per il solo fatto di presentare il foglietto rosa.

Cittadini e Medici stiano sereni: il Ministro della salute è impegnato nella lotta agli sprechi, che vale 30 miliardi che, aggiunti ai 14 derivati dalla fine della medicina difensiva, ci trasformeranno nella Arabia Saudita dei sistemi sanitari. E senza ulteriori oneri per la finanza pubblica.

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