Palese è risultata la sussistenza di un nesso causale, tra la condotta del medico e la morte della piccola paziente, che avrebbe potuto essere evitata, laddove la dottoressa si fosse recata a visitare la bambina al momento della fuoriuscita dal braccio dell'ago cannula e avesse adottato condotte funzionali alla reidratazione e disposto con anticipo le analisi prescritte. La Corte di Cassazione ha confermato la pronuncia di condanna del medico dichiarato responsabile del delitto di omicidio colposo.