La Cassazione, pur condividendo in linea di massima l'affermazione di principio secondo cui non è sufficiente ad integrare la malattia la semplice alterazione anatomica priva di alcuna conseguenza e dalla quale non derivi un processo patologico significativo, ha affermato che nel caso specifico difetta appunto il presupposto per escludere la malattia, stante la presenza di una formazione tumorale di natura maligna sia pure di tipo non aggressivo e a lenta evoluzione.Questa patologia, secondo la scienza medica, è sicuramente qualificabile come malattia e l'aumento dimensionale può essere correttamente qualificato come aggravamento della malattia che equivale a cagionarla.