Comunicati stampa
20/06/2006

Dpef e sanità: il Governo mantenga le promesse

20 giugno 2006

Garantire i Lea e non certo al ribasso; aumentare i finanziamenti portandoli tendenzialmente vicini alla media UE; investire in sanità anche per rilanciare lo sviluppo del Paese avviando un piano di innovazione strutturale e tecnologico. Sono queste le richieste che i medici dell’Anaao Assomed avanzano al Governo in vista della preparazione del Documento di Programmazione Economico Finanziaria (DPEF), chiedendo che non vengano contraddetti i contenuti del programma presentato dall’Ulivo e le dichiarazioni rilasciate solo qualche giorno fa dal Ministro della Salute nel suo intervento al Congresso di Genova dell’Associazione: la sanità rappresenta un fattore di sviluppo e di crescita del Paese e non solo una spesa.

Le notizie di stampa, ricorrenti e concordi, – sostiene l’Associazione - fanno temere che siamo al solito copione. Ogniqualvolta i conti pubblici appaiono fuori controllo, la coazione a ripetere del Governo di turno mira ad intervenire sulla spesa per la salute, giudicata eccessiva (rispetto a cosa?) ed improduttiva.

Il servizio sanitario italiano non spende certo di più di quello che spendono altri Paesi europei a noi comparabili per caratteristiche socio-economiche. Esso può essere economicamente sostenibile a condizione, certo, che si spenda meglio, ma anche che si spenda di più come sostengono anche gli Assessori Regionali alla Sanità. Occorre assicurare un sistema assistenziale appropriato ed efficace e che le due problematiche chiave del momento quali la tutela della non autosufficienza e il ritardo di sviluppo di alcune Regioni siano affrontate con fondi strutturali specifici. La spesa sanitaria non è, però, un mero costo da comprimere, dato che le attività che producono beni e servizi a tutela della salute concorrono in modo significativo al processo di formazione della ricchezza del Paese, come i più recenti studi in questo campo dimostrano. Il solo servizio sanitario pubblico vale il 7,1% della ricchezza nazionale.

L’Anaao Assomed è, inoltre, contraria al ventilato blocco contrattuale, ricordando al Governo che i Medici, peraltro, sono ancora in attesa che venga applicato un CCNL scaduto il 31122005, ed al blocco indifferenziato del turnover che a fronte della mancata riorganizzazione della rete ospedaliera ed in assenza di un efficace modello di assistenza primaria, si traduce in un intollerabile peggioramento delle loro condizioni di lavoro e riduzione quantitativa e qualitativa dei servizi erogati ai cittadini. L’esperienza dimostra che gli stessi meccanismi di copayment servono solo a fare cassa e presentano un dubbio rapporto costi benefici.

L’Anaao Assomed intende continuare a difendere un’idea di medicina pubblica che garantisca i legittimi interessi dei medici ed il diritto alla salute dei cittadini, ancorché malati, e chiede al Governo di realizzare una politica caratterizzata da una sostanziale discontinuità rispetto al passato, tenendo fede alle promesse avanzate prima, durante e dopo la campagna elettorale.

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