Confermata la sentenza con la quale un imputato era stato ritenuto responsabile dei reati di esercizio abusivo della professione medica, di falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie e di lesioni personali. L’uomo era accusato di aver esercitato abusivamente la professione di medico chirurgo in mancanza della relativa abilitazione professionale, visitando e medicando un paziente affetto da una vescica al piede destro omettendo di prescrivergli la necessaria terapia antibiotica, i dovuti accertamenti diagnostici ed il ricovero ospedaliero. Derivava che il processo cancrenoso esitasse nell’amputazione della gamba destra. L’imputato dichiarava alla Polizia giudiziaria di essere in possesso della laurea in medicina e di svolgere la professione medica.