Puglia
05/10/2021

Anaao Puglia: carenza nei PS e 118. Le proposte ai vertici Regionali

Al Presidente Giunta Regionale Dr. M. Emiliano
All’Assessore alla Salute prof. P. Lopalco
Al Direttore Dipartimento Salute Dr. V. Montanaro
Al Presidente III Commissione Regione Puglia
Al Segretario Nazionale ANAAO_Assomed Dr. C. Palermo
Al Coordinatore Commissione Emergenza Anaao Assomed

La notizia che circa 500 borse di specializzazione destinate alla Medicina di Emergenza e Urgenza risultano prive di candidati, nei recenti concorsi di ammissione, ha inevitabilmente riaperto un dibattito pubblico, sui media nazionali, relativo alle gravi carenze di medici nei servizi di Pronto Soccorso. Questa situazione ha dimostrato che incrementare il numero degli specializzandi, in una disciplina, purtroppo poco attrattiva e senza prospettive di libera professione, non risolve la questione, quasi al pari delle ordinanze contingenti emesse nella nostra regione per tentare di reclutare personale medico per i servizi di P.S., anche tra i non specialisti e tra i medici in quiescenza. Infatti, anche nei

P.S. della nostra regione si registra, con drammaticità, la stessa condizione che si rileva anche nei servizi provinciali di emergenza territoriale 118, dove l’organico dei medici tende progressivamente a ridursi a causa di pensionamenti e di passaggi alla medicina generale.

Risulta evidente che questa problematica richiede interventi normativi straordinari, sia a livello regionale che nazionale, che vadano oltre la portata di esclusivi interventi di programmazione del numero di accessi all’università ed alle scuole di specialità che, comunque, daranno i loro risultati tra qualche anno. E’opportuno, invece, produrre iniziative capaci di dare effetti concreti e stabili, nel breve periodo, rispetto alle estemporanee ordinanze locali che producono soluzioni marginali e temporanee. Per questa ragione, l’Anaao-Assomed Puglia propone questo contributo di idee che si auspica possa essere preso concretamente in considerazione dall’amministrazione regionale per quanto di propria competenza. Del resto, la nostra organizzazione sindacale può rappresentare proficuamente queste proposte, anche a livello nazionale, sia nella prossima contrattazione sia presso il Ministero della Salute.

In concreto, nel breve periodo:

- Promuovere la stabilizzazione del personale medico in servizio, anche da anni, presso i servizi di P.S. e che non ha, ancora, un contratto a tempo indeterminato, anche per carenza di titoli soggettivi come la specializzazione in medicina di emergenza ed urgenza o equipollenti. In questa situazione emergenziale, prevedere che i posti di specializzazione in M.E.U., rimasti vacanti, possano essere assegnati al personale medico che opera nei P.S. senza la specializzazione, consentendo la formazione pratica nello stesso luogo di lavoro.
- Definire ed attuare il passaggio alla dipendenza del personale medico che lavora nei servizi 118. L’epoca del contratto di Convenzione è ormai superata come dimostrato da ben quattro ddl (Castellone, Stabile, Cantù e Boldrini) in discussione presso la Commissione Sanità del Senato, da un “dimenticato” ddl regionale di riforma del 118 e da numerose proposte normative da parte della classe politica in modo trasversale.
- Rimodulazione temporaneamente della dotazione organica del 118 territoriale, garantendo esclusivamente la copertura delle automediche e delle postazioni di ambulanza medicalizzate nelle aree disagiate dal punto di vista orografico ed impiegare le economie che ne derivano nei servizi di P.S. con grave deficit di personale e numerosi accessi.
- Miglioramento delle condizioni contrattuali e delle tutele giuridiche per i medici impiegati nel settore dell’emergenza sanitaria o più ampiamente nella cosiddetta area critica ovvero impegnati in un lavoro particolarmente oneroso e stressante:
riconoscimento della condizione di lavoro usurante o disagiato per il 118 e per i reparti di Pronto Soccorso;
riconoscimento di un’indennità economica specifica per i servizi di emergenza e di un periodo annuale di congedo aggiuntivo (118, P.S. con più di 20000 accessi/anno);
facoltà di rinunciare al lavoro sui mezzi di soccorso, al compimento del sessantesimo anno di età, con passaggio esclusivo al P.S. o comunque ad attività intraospedaliere;
incremento delle indennità di guardia e delle tariffe riconosciute per le attività aggiuntive di 118 e Pronto Soccorso;
coinvolgimento facoltativo dei medici in servizio presso UU.OO. equipollenti e/o affini per la copertura di turni di servizio presso il P.S.;
assistenza Legale garantita dalla ASL in favore del personale che denuncia atti di aggressione e/o minacce subiti durante l’orario di servizio.

Infine, è necessario continuare a reclutare il personale medico e sanitario attraverso concorsi per i servizi di Pronto Soccorso (per la specialità M.eC.A.U. o M.E.U.) e per il 118 (per la specialità M.eC.A.U. o M.E.U. e per la disciplina Anestesia e Rianimazione) che coinvolgano anche gli specializzandi come già previsto dai recenti decreti o da graduatorie di concorsi di discipline equipollenti/affini per la Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza (medicina interna, chirurgia generale, ecc..).

In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti

Il Segretario Regionale Anaao-Assomed
Dr. Giosafatte Pallotta

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