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07/04/2021

Restituire dignità ai protagonisti della ricerca. Spanò su Dirigenza Medica n. 3/2021

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Articolo di Alberto Spanò, Responsabile Nazionale Dirigenza Sanitaria Anaao Assomed

La “Piramide Lorenzin” li ha stabilizzati sottoinquadrandoli quasi a volerli punire nonostante il livello altissimo e costante dei risultati scientifici. E così i nostri ricercatori migliori vanno via dal Paese​

La nota procedura di “stabilizzazione” dei precari della ricerca biomedica italiana, definita con la Legge n.205 del 27 dicembre 2017, e denominata “Piramide Lorenzin”, fu in realtà un primo fondamentale momento di recupero virtuoso dei ricercatori italiani dopo molti anni di precariato ingiustificato. I nostri ricercatori medici, biologi, farmacisti, veterinari, chimici, etc.,degli IRCCS e degli IZS, ovvero la struttura portante della ricerca medica nelnostro Paese, da sempre ai primi posti nel mondo, furono “censiti”, localizzati nella loro annosa precarietà, e finalmente avviati alla stabilizzazione con l’instaurazione dei rapporti di lavoro stabili e proiettati in un percorso di valorizzazione dei risultati conseguiti e progressivamente in crescita.
Le stesse categorie dirigenziali. In altre parole i ricercatori appartenenti alle stesse categorie professionali sanitarie degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, collocate da sempre nella dirigenza medica e sanitaria, furono inseriti in un percorso in fasi successive a verifica, che conducevano alle posizioni dirigenziali anche attraverso l’acquisizione facilitata del titolo di formazione specialistica.

Collocati nel comparto in apposita sezione e destinatari di un contratto dedicato strutturato in modo coerente con le specifiche procedure di accesso alla stabilizzazione e propedeutico alla fase di ricollocazione contrattuale coerente con le successive fasi di verifica dei percorsi. Una soluzione di sviluppo progressivo che le parti accettarono per dare una risposta legislativamente sostenibile alla complessa articolazione dei passaggi da forme di lavoro di diversa tipologia, eterogenee tra loro e destinate ad un contesto di lavoro complesso, dove accanto alle figure tipiche della ricerca erano presenti diverse altre figure di supporto alla ricerca, eterogenee tra loro e non compatibili nell’immediato in un solo contesto contrattuale, anche valutando gli altri contesti e settori pubblici all’interno dei quali operavano altre tipologie di ricercatori. Fu perciò non facile pervenire alla corretta stesura dei commi 432 e seguenti della Legge 205/17 che definì, dopo circa un anno e mezzo di serrate trattative la cosiddetta Piramide Lorenzin dei ricercatori biomedici. Fu discusso a lungo il percorso e le modalità di accesso al sistema definito, insieme ai modelli e sistemi di verifica dei passaggi alle successive fasi di sviluppo della carriera, unitamente all’acquisizione dei titoli necessari per lo sbocco finale nella dirigenza sanitaria.

La stabilizzazione quale primario obiettivo ed ora una nuova fase di sviluppo.
La soluzione della Piramide è stata necessaria per avviare e consentire il processo di stabilizzazione in modalità coerenti con le modalità di accesso al lavoro pubblico ma adeguate alla peculiarità ed unicità del settore della ricerca biomedica, e può rappresentare oggi la base di sviluppo accelerato del sistema verso soluzioni più coerenti con l’evoluzione organizzativa e scientifica, anche facendo tesoro dell’esperienza maturata dal 2017 ad oggi. Ciò rivedendo l’area contrattuale nel senso di inserirla nell’area della dirigenza sanitaria se possibile abbreviando altresì le fasi del percorso, anche considerando l’età media dei precari che hanno avuto accesso alla stabilizzazione.

La parola resta al legislatore.
Ora sta maturando anche da parte del Dicastero preposto l’ipotesi di un ulteriore passaggio legislativo destinato a completare in modo armonico il complesso procedimento avviato e realizzato in questi tre anni, prevedendo la nuova sezione contrattuale nella dirigenza sanitaria e perfezionando i percorsi e le caratteristiche del modello definito. Viene riproposto al legislatore l’emendamento più volte già presentato, auspicando che i parlamentari comprendano l’assurdità della situazione e l’urgenza di dare risposte concrete ai ricercatori biomedici. Certamente i ricercatori biomedici meritano pienamente una ulteriore attenzione da parte del legislatore per essere stati certamente protagonisti anche nella risposta al COVID, che li ha visti impegnati in prima linea nella soluzione degli aspetti più critici legati alla diagnostica, alla ricerca ed allo studio per i vaccini.

Un punto qualificante cui dare immediata realizzazione.
Un punto molto qualificante che ha caratterizzato la norma contenuta nella Piramide è stato la previsione dell’accesso in sovrannumero alle scuole di specialità, necessario ai ricercatori per transitare a regime alla dirigenza. Questa delicata fase, correlata alle criticità verificate in questi anni nella formazione specialistica in particolare dei dirigenti sanitari, è ancora in fase di avvio ed oggetto di sostegno adeguato e costante da parte dei Ministeri interessati, ovvero Salute e MIUR.

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