La Rassegna di Giurisprudenza della settimana
Giurisprudenza: monetizzazione ferie, contratti a tempo determinato, nomine direttori dipartimento, whistleblowing, pubblicità ingannevole
24 Marzo 2025
Cassazione Sez. Lavoro - ordinanza n. 5496/2025 Ferie. Diritto fondamentale e irrinunciabile. Il potere del dirigente pubblico di organizzare autonomamente il godimento delle proprie ferie non comporta la perdita del diritto, alla cessazione del rapporto, all'indennità sostitutiva delle ferie, se il datore di lavoro non dimostra di avere, in esercizio dei propri doveri di vigilanza ed indirizzo sul punto, formalmente e inutilmente chiesto al lavoratore di fruire delle ferie e di avere assicurato, altresì, che l'organizzazione del lavoro e le esigenze del servizio cui il dirigente era preposto non fossero tali da impedire il loro godimento.
Cassazione Sez. Lavoro - ordinanza n. 4104/2025 I limiti del rinnovo dei contratti a tempo determinato per l'attribuzione di incarichi. I contratti a tempo determinato stipulati per l'attribuzione di incarichi ex art. 15-octies del d.lgs. n. 502 del 1992 possono essere rinnovati a patto che persistano esigenze temporanee che non sia stato ancora ragionevolmente possibile affrontare adeguando l'organizzazione, la struttura e le dotazioni ordinarie delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere interessate.
Cassazione Sez. Lavoro - ordinanza n. 3647/2025 Direttore di dipartimento e necessità di valido atto aziendale. L’adozione di un atto aziendale di diritto privato è un requisito indispensabile per la legittimità delle nomine dei direttori di dipartimento, in conformità ai principi fondamentali dettati dalla legislazione statale e regionale (art. 3, comma 1-bis, e art. 7-bis del d.lgs. n. 502/1992). Pertanto, la nomina di un direttore di dipartimento non preceduta dal valido ed efficace atto aziendale è da considerarsi illegittima.
Cassazione Sez. Lavoro - sentenza n. 1880/2025 Whistleblowing - tutela del dipendente segnalante. L'istituto del "whistleblowing", disciplinato dall'art. 54-bis del d.lgs. n. 165 del 2001, garantisce la tutela del dipendente pubblico che segnala condotte illecite delle quali sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, escludendo che il medesimo possa essere sanzionato, licenziato o sottoposto a misure discriminatorie a causa della segnalazione. Tuttavia, tale tutela non è applicabile qualora la denuncia sia motivata da interessi personali o rivendicazioni inerenti al rapporto di lavoro con superiori, in questi casi trovando applicazione altre normative e procedure.
Tar Lazio - Sezione I - sentenza n. 3410/2025 Pubblicità ingannevole, uso dei termini Terme e Spa per strutture prive di acqua termale. Secondo le disposizioni in materia, l’utilizzo del termine terme può avvenire esclusivamente con riguardo a situazioni in cui sia possibile effettuare, previo rilascio dei relativi provvedimenti amministrativi, cure con utilizzo delle acque termali aventi riconosciuta efficacia terapeutica per la tutela globale della salute.