Comunicati stampa
13/12/2025

Consiglio Nazionale: Fiducia, crescita, competenza e identità le basi della forza di Anaao 

Responsive image Il discorso di chiusura del Segretario Nazionale Pierino Di Silverio

Salerno, 13 dicembre 2025 - La parola chiave che ha accompagnato questo 2025 è identità. Un’identità che non può essere ridotta a uno slogan, ma che deve tradursi in consapevolezza: dei nostri limiti, dei nostri punti di forza e della responsabilità che deriva dal ruolo che ricopriamo nel sistema sanitario. Solo a partire da questa consapevolezza è possibile governare i processi, invece di subirli.
Se vogliamo davvero incidere sul futuro della sanità pubblica, dobbiamo porci fino in fondo nella condizione di dirigenti. Questo significa anche accettare di evolvere, rinunciando a una parte del “fare” quotidiano per assumere una visione più ampia, capace di tenere insieme organizzazione, responsabilità e qualità delle cure. È su questo terreno che si gioca il futuro della professione medica e della dirigenza sanitaria.

Il tema della responsabilità è strettamente legato alla definizione dell’atto medico. Torniamo sempre lì, perché è lì che si concentra uno dei nodi principali del sistema. Oggi assistiamo a tentativi di estensione e sovrapposizione di competenze che replicano l’attività del medico senza assumerne le responsabilità. Su questo punto non possiamo arretrare: non per difendere posizioni corporative, ma per tutelare la sicurezza dei cittadini e la qualità dell’assistenza.

Le principali distorsioni del sistema non derivano dai professionisti, ma da scelte legislative che spesso cercano di nascondere le inefficienze strutturali individuando di volta in volta un capro espiatorio. Controlli sempre più stringenti sulle direzioni generali, piattaforme di monitoraggio utilizzate come strumenti punitivi, narrazioni distorte sull’intramoenia non risolvono i problemi di fondo e finiscono per indebolire il Servizio sanitario nazionale. È necessario, invece, chiarire e definire le responsabilità.

L’attività intramuraria va migliorata e governata, non demonizzata. È stata trasformata in un bersaglio attraverso una rappresentazione parziale e fuorviante di un sistema complesso. Su questo terreno ANAAO intende continuare a intervenire con determinazione.Anche la riforma dell’accesso ai corsi di Medicina presenta criticità create da chi non conosce la realtà e non ha visone.  L’aumento non programmato dei posti rischia di indebolire il valore della professionalità medica, alimentando una frammentazione delle competenze e una pletora che non risponde a una visione organica del sistema sanitario. Senza una reale programmazione, il risultato non è il rafforzamento del servizio pubblico, ma il suo progressivo impoverimento. Il problema di fondo è l’assenza di un modello chiaro di sanità.

Troppo spesso le scelte che vengono presentate come riforme rispondono in realtà a esigenze di contenimento della spesa, più che alla tutela della salute. A questo si aggiunge una crescente disgregazione tra ospedale e territorio, tra professionisti e funzioni, che rende il sistema sempre più fragile.Eppure la sanità pubblica avrebbe bisogno, oggi più che mai, di essere riformata e al tempo  stesso preservata nei suoi principi fondamentali, quelli sanciti dalla Costituzione: il diritto alla salute e il diritto di poterla garantire. La salute non può essere trattata come una merce a basso valore, sacrificata alle logiche economiche di breve periodo. Dobbiamo occuparci anche di salute dei professionisti. Il tempo sottratto ai professionisti è un tempo irrecuperabile. E il problema non è soltanto economico. Se fosse una questione di risorse, alcune risposte sarebbero già arrivate. Il vero nodo riguarda le condizioni di vita e di lavoro di chi opera nel Servizio sanitario nazionale: la gestione del tempo, i carichi di lavoro, l’assenza di reali spazi di autonomia e di scelta.

Nonostante questo, il 2025 è stato un anno in cui sono stati raggiunti risultati tutt’altro che scontati: dalla defiscalizzazione delle prestazioni aggiuntive allo scudo penale, fino al Decreto Calabria. Risultati che dimostrano come l’azione sindacale possa incidere concretamente. Ma il cambiamento non si esaurisce nell’ottenimento di una norma: va gestito, accompagnato e reso strutturale.
Tutto questo richiama ancora una volta il tema dell’identità. Un’identità che deve restare forte e riconoscibile, e che deve essere trasmessa. Perché il sindacato non è solo convinzione, ma anche capacità di costruire consenso, di rappresentare una visione.

Il prossimo periodo dovrà essere un tempo di rilancio. E questo sarà possibile solo se sapremo restare uniti.
Serve costruire identità nuove, capaci di andare oltre la domanda “chi sono” per interrogarsi su “chi voglio essere” e “chi voglio rappresentare”.
Contro l’individualismo, ANAAO rivendica una dimensione collettiva. Un’associazione realmente rappresentativa non può far prevalere interessi personali, ma deve saper fare sintesi, senza snaturare le differenze.

L’identità di cui andiamo più fieri è quella costruita insieme.
Nessuno, in questo sindacato, è indispensabile. Ma nessuno è sostituibile.
Abbiamo bisogno di fiducia: nella competenza, nella partecipazione, nella condivisione di un percorso comune.
Su queste basi – fiducia, crescita, competenza e identità – ANAAO continuerà ad avere forza.

Pierino Di Silverio - Segretario Nazionale Anaao Assomed

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