Comunicati stampa
11/12/2025

Manovra 2026: giù le mani dalla risorse per i medici e dirigenti sanitari. Pronti alla protesta

Responsive image Il comunicato stampa Anaao Assomed e Cimo Fesmed

Roma 11 dicembre 2025 - “Siamo alle solite. Anche in questa manovra economica il Ministero dell’Economia tenta lo sgambetto finale al Ministero della salute. E tutto sulla pelle dei medici e dirigenti sanitari del Ssn”.

Questo l’amaro commento di Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed e di Guido Quici, Presidente della Federazione Cimo-Fesmed di fronte alle voci sempre più insistenti del tentativo del Ministero dell’Economia di bloccare l’emendamento, peraltro segnalato, a firma Francesco Zaffini, Presidente della Commissione Sanità del Senato con il sostegno anche del Ministro della salute, che ringraziamo entrambi pubblicamente.

Di cosa si tratta? “La legge finanziaria per il 2025 – spiegano Di Silverio e Quici - stanzia 385 milioni per aumentare gli stipendi della dirigenza medica da corrispondere nel 2026 e ulteriori 50 milioni per la dirigenza medica e 5 per la dirigenza sanitaria da erogare nel 2025. La prima a tranche è stata discussa e verrà erogata con il contratto 2022-2024 appena firmato.

La seconda tranche, a bilancio 2026, in aggiunta alle briciole di 85 milioni per la dirigenza medica e 23,5 milioni per la dirigenza sanitaria, dovrebbe essere corrisposta a partire dal 1° gennaio 2026. Insomma sono in ballo circa 500 milioni già preventivati per dare un po’ di ossigeno alla classe medica e sanitaria in grande sofferenza, e che continua, nonostante tutto a tenere in piedi il servizio di cure pubbliche”.

“E come sempre, quando tutto è lineare, interviene il MEF, che continua a mettere veti quando si tratta dei professionisti della sanità. Si perché anche lo scorso anno il Ministero si oppose senza alcuna spiegazione alla defiscalizzazione dell’indennità di specificità ma solo per i medici e dirigenti sanitari del Ssn, mentre invece per la defiscalizzazione di altre prestazioni, ad esempio quelle private, non ebbe niente da ridire. Il Mef piuttosto dovrebbe licenziare al più presto la pre-intesa del Ccnl 2022-2024 per consentire la firma definitiva e quindi il pagamento di arretrati e aumenti”.

“In questa operazione – dichiarano Di Silverio e Quici - vediamo anche l’ennesimo attacco politico a un ministero, quello della salute, che di fatto si cerca costantemente di commissariare. E continuiamo a essere convinti oggi, più di ieri, che il problema non è solo di quanti soldi ci sono per la sanità, ma di dove vengono investiti”.

“Questa volta la misura è colma, concludono i due leader sindacali. Pretendiamo rispetto, quel rispetto che purtroppo in alcuni casi si conquista con gesti estremi e noi siamo pronti a cominciare dallo stato di agitazione. I responsabili ne dovranno rispondere davanti a 120 mila medici e dirigenti sanitari”.

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