19 marzo 2015
Entra in vigore oggi la legge della Regione Liguria detta “libera primari”, il cui varo è stato accompagnato da polemiche forse eccessive e toni probabilmente accesi, innescati dalle disposizioni dell’articolo 1.
Occorre, invece e soprattutto, è il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, leggere negli articoli successivi il dato positivo di una valorizzazione, anche economica, dei giovani medici e dirigenti sanitari taglieggiati dalla arbitraria applicazione da parte delle aziende sanitarie liguri del DL 78/2010. La decisione di ricapitalizzare la parte giovanile di un lavoro professionale sempre più gravoso e rischioso, senza giorni o notti di pausa, architrave della sanità pubblica a garanzia della esigibilità del diritto alla salute dei cittadini, costituisce un investimento per il futuro, consentendo, anche, a regime, risparmi utili per la sostenibilità del sistema sanitario regionale.
La libertà di scelta concessa dall’articolo 1 anche ai direttori di struttura complessa ed ai responsabili di struttura semplice in merito alla esclusività del rapporto di lavoro, rappresenta un principio condiviso da sistemi sanitari diversissimi come Emilia Romagna e Campania. Nato, probabilmente, dalla presa d’atto della idea diffusa tra i Direttori Generali della Regione, dall’attività libero professionale intramoenia come favore ai medici e non compito ordinario delle aziende. Alle quali spetta creare le condizioni, economiche ed organizzative, per trattenere i professionisti o indurli a rientrare, a partire dal riconoscimento di gratificazioni professionali negate da logiche gestionali votate al puro contenimento dei costi, attraverso il controllo dei fattori produttivi, medici compresi. Se ben altri sono i problemi della sanità ligure, non si vedono né idee né proposte di legge per la loro soluzione.
Se discussioni e polemiche riusciranno a riportare la sanità pubblica, il tema del diritto alla salute dei cittadini e quello del lavoro degli operatori nella agenda della politica e delle elezioni, avranno avuto il merito di accendere i riflettori su un bene prezioso che oggi rischia di smarrirsi nella deriva del pareggio di bilancio e della svalutazione delle competenze dei professionisti.