Torino, 1 febbraio 2007
In seguito alla perdurante campagna di aggressione indiscriminata contro gli operatori sanitari sulla questione del paziente tragicamente deceduto nei pressi dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri, l’ANAAO ASSOMED esprime la sua piena solidarietà nei confronti dei medici impegnati giornalmente nella erogazione di servizi essenziali per la popolazione piemontese.
Analizzando i fatti ed effettuando una disamina che non sia solo preda di derive sensazionalistiche, dovrebbe essere chiaro che il caso in questione non può rientrare nell’alveo della malasanità o della ormai consolidata abitudine di etichettare dispregiativamente tutti gli accadimenti in cui il rapporto tra il sistema sanitario e i pazienti esiti in conseguenze diverse da ciò che ognuno di noi si attenderebbe.
La vicenda ripropone importanti problemi di comunicazione su fatti che hanno un impatto sugli operatori e sulla sanità pubblica. I titoli di prima pagina si stanno rivelando completamente distorti:
“Muore davanti all’ospedale, i medici non escono” Repubblica
“Muore davanti all’ospedale senza soccorso” “I medici del pronto soccorso non sono usciti” Leggo
“Muore, i medici non lo assistono” Metro
“Morire a cento metri dal pronto soccorso i medici non escono” La Stampa
“Morto a pochi passi dall’ospedale” La stampa (a pagina 15 dello stesso giorno le distanze già si sono accorciate).
I titoli di prima pagina e di apertura di giornali, radio e televisioni che identificavano nei medici i responsabili dell’episodio sono pertanto del tutto fuorvianti e recano grave danno all’immagine dei professionisti e delle strutture con inevitabili ricadute sul rapporto fiduciario tra i cittadini e il sistema DEA-pronto soccorso. I medici non sono infallibili e non chiedono sconti per i loro eventuali errori, ma anche i giornalisti non lo sono e ammettere i propri errori sarebbe un segnale importante.
In realtà i medici non potevano uscire in primo luogo perché non sono stati neppure chiamati.
Nello specifico, nessun sanitario è autorizzato a prestare soccorso nelle “vicinanze” del nosocomio in orario di servizio a meno che tale necessità si manifesti all’interno delle mura o negli immediati pressi della struttura, sempre che ciò sia possibile e sia scevro da altre incresciose conseguenze o rischi per altri pazienti in carico . Bene ha fatto e detto l’Assessore Valpreda a precisare che tale forma di assistenza, da considerarsi eccezionale, deve essere lasciata a questioni di opportunità che sono variabili da caso a caso. Nel caso in questione, il paziente presentava una situazione talmente grave che nulla avrebbe potuto un medico o un infermiere privo delle necessarie attrezzature (presenti nelle ambulanze e nei pronto soccorso).
Una volta attivato il sistema di allarme il paziente deve essere stabilizzato e trasportato al più presto. Malgrado i possibili errori di comunicazione, che vanno comunque prima accertati, i tempi di risposta del 118 sono stati assolutamente corretti. Per ultimo, si tiene a ribadire che nessun medico e infermiere è stato avvertito di tale situazione e che comunque la distanza dal nosocomio del pullman granturismo che si è imbottigliato inerpicandosi nella strada di accesso era di quasi mezzo chilometro. Cronometro alla mano e problematiche di trasporto incluse, una assistenza adeguata al paziente sarebbe stata comunque erogata prima dalla ambulanza giunta sul posto che con altre soluzioni improvvisate.
Ci auguriamo che gli organi di informazione escano dalla logica del sensazionalismo e dalla facile ricerca di capri espiatori non facendo scivolare, come già sta accadendo ora, i risultati definitivi dell’inchiesta nelle pagine interne perché non fanno abbastanza notizia.
L’atteggiamento forcaiolo di alcuni esponenti politici che si sono subito gettati a corpo morto sulla notizia, invocando a sproposito radiazioni per medici e infermieri, sono da rimandare al mittente e dimostrano come sia fortemente inopportuno sputare sentenze quando non risulta ancora completato l’accertamento dei fatti. Per i nostri politici gioverebbe una diretta conoscenza degli eventi oppure un prudente silenzio.
Il Segretario Regionale Il Vice Segretario Nazionale
Dott. Gabriele Gallone Dott. Giorgio Cavallero