Comunicati stampa
18/06/2002

Nessuno tocchi il servizio sanitario pubblico

Roma, 18 giugno 2002

L’Anaao Assomed intende promuovere presso la categoria medica e le forze politiche e sociali, il Servizio sanitario nazionale come modello operativo all’interno del quale elaborare l’insieme delle politiche sanitarie, nella consapevolezza che questo sia il sistema in grado di garantire a tutti la tutela della salute con efficacia, equità e pari opportunità di accesso alle prestazioni che la scienza medica ritiene essenziali.

Il XIX Congresso Nazionale dell’Anaao Assomed, conclusosi alla vigilia della presentazione del DPEF, ha manifestato forti preoccupazioni per le persistenti voci di interventi massicci sulla sanità, temendo che le difficoltà economiche in cui versa il Ssn, legate anche alla sottostima del finanziamento ad esso dedicato, rischino di aprire spazi ad ipotesi alternative di stampo liberistico, fondate su un sistema assicurativo privato.  Tale ricetta, laddove viene applicata, ha già dimostrato di essere inefficace sotto il profilo del contenimento dei costi ed in più scardina il diritto per tutti di ottenere prestazioni essenziali indipendentemente dal proprio reddito, infrangendo un principio largamente condiviso nella nostra cultura italiana ed europea.

Il Congresso Nazionale, pertanto, rivolgendosi al Governo e alle istituzioni, ha avanzato precise richieste a difesa e tutela del Ssn:

  • un  finanziamento del Ssn in linea con la media europea pari almeno al 6% del PIL, tenendo conto delle risorse necessarie a creare pari opportunità di offerta di servizi tra le regioni nel nuovo sistema federale;
  • il superamento della visione ragionieristica fino ad ora prevalente nelle aziende sanitarie e la sostituzione con un modello incentrato sull’assunzione di responsabilità diretta dei medici nella gestione delle risorse loro affidate, anche al fine di migliorare la qualità delle prestazioni erogate;
  • la conferma di uno stato giuridico e di un contratto validi su scala nazionale, a garanzia per i pazienti di avere professionisti ugualmente formati e motivati in grado di fornire le prestazioni previste dai LEA in modo omogeneo in tutte le regioni.

La mozione finale del Congresso contiene, inoltre, precise richieste e proposte su alcuni aspetti prioritari per la categoria.
 

L’azienda sanitaria

Le aziende sanitarie continuano, nella maggior parte delle realtà del paese, ad avere come principale obiettivo assegnato loro dai governi regionali il contenimento dei costi, con scarsissima attenzione alla loro vera missione di tutelare la salute dei cittadini attraverso percorsi di qualità ed efficacia. Il persistente fallimento del raggiungimento di questo obiettivo è sempre più spesso imputato ai medici pubblici del Ssn, ora invocando ragioni contrattuali legate al costo del personale, ora ragioni legate a supposte loro incapacità nell’organizzazione dei servizi. Tuttavia, ad una attenta analisi dei bilanci aziendali, appare del tutto evidente che le cause di squilibri e deficit sono, nella maggior parte dei casi, imputabili a fenomeni connessi al crescere incontrollato della spesa farmaceutica, a procedure e scelte non trasparenti nell’acquisizione di beni e servizi, ad errate strategie di governo aziendale, dovute non già ad incapacità dei medici ma, al contrario, allo scarso o assente coinvolgimento dei medici stessi a fronte del permanere di una visione e di una pratica.

Su questo tema, le proposte dell’Anaao Assomed sono molto chiare e puntuali. Occorre rivedere l’organizzazione aziendale, cominciando dall’introduzione di elementi di bilanciamento dei poteri del direttore generale per finire con l’effettiva applicazione di spazi di managerialità per la professione medica mediante il governo clinico.

 

Federalismo

La trasformazione in senso federalista degli assetti istituzionali del Paese e del gettito fiscale influenzerà pesantemente l’organizzazione sanitaria in considerazione del fatto che la maggiore spesa a livello regionale è proprio rappresentata dalla Sanità.

Il federalismo potrebbe creare le premesse per la distruzione del Ssn e comunque compromettere definitivamente l’equità del sistema; in tutto il mondo sia le forze politiche di impostazione conservatrice e liberista, sia quelle di impostazione riformista concordano nel ritenere l’equità nell’accesso alle prestazioni sanitarie e nell’erogazione delle stesse un valore cui una società evoluta non può rinunciare. Per evitare che la realizzazione di un modello organizzativo, troppo condizionata da esigenze di bilancio e da pressioni di lobbies professionali e da potentati economici, tradisca tale principio fondamentale sarebbe indispensabile definire preliminarmente i principi etici su cui basare le riforme ed esprimerli in ordine di priorità, piuttosto che procedere nell’iter legislativo di un disegno di legge sulla “Devoluzione dei poteri” che prevede l’ulteriore modifica del capo V della Costituzione che consente alle Regioni di legiferare in via esclusiva in ambito sanitario.

Come associazione sindacale l’Anaao Assomed denuncia il rischio che un’accentua­zione in senso federalista della contrattazione elimini o ridimensioni di fatto la contrattazione collettiva nazionale il cui compito è definire principi certi per l’insieme della categoria e mediare al meglio i differenti interessi regionali; il prevalere della contrattazione locale potrebbe accentuare le differenze e metter in discussione la stessa capacità contrattuale per problemi legati alla riduzione della forza di rappresentatività ed alla asimmetria di potere alimentando ogni forma di ricatto nei confronti della professione. 

 

La revisione dello stato giuridico

A fronte di precise richieste di modifica delle norme riguardanti l’esclusività di rapporto, avanzate dalla nostra Associazione (reversibilità della scelta del rapporto esclusivo al termine dell’incarico, fine delle penalizzazioni economiche di carriera per i medici che optano per la libera professione extramuraria, difesa del diritto alla libera professione intramoenia in tutte le sue forme, compresa quella della “intramoenia allargata”, come sancito dal Ccnl) ed alla domanda di promuovere una forte rivalutazione del ruolo del medico nelle strutture del Ssn, le uniche proposte del Ministro si sono incentrate su una generale revisione dell’attuale assetto di stato giuridico.

I contenuti dei diversi testi legislativi presentati, per altro assai contradditori, hanno visto come principale linea guida la volontà di introdurre nel Ssn, per valori percentuali rilevanti, un secondo tipo di rapporto di lavoro (contratto libero professionale di tipo coordinato e continuativo) ed il ridimensionamento del rapporto esclusivo che avrebbe conseguentemente compromesso la relativa indennità.

Quali che siano le articolazioni delle proposte legislative avanzate, tre aspetti rimangono fortemente critici:

  • la negazione del diritto soggettivo dei medici all’esercizio della libera professione intramoenia e la costrizione del principio della libera scelta del medico da parte del cittadino che saranno subordinati alla volontà e capacità dell’azienda nel risolvere il problema delle liste di attesa;
  • la provocatoria indicazione della libera professione del medico come causa principale delle liste di attesa e del loro allungamento;
  • la mancata previsione del rapporto esclusivo per i dirigenti di struttura dipartimentale con effettiva e diretta gestione di risorse.

Queste rilievi sono coerenti con l’obiettivo, già citato in precedenza, di orientare i flussi del mercato sanitario prevalentemente verso il settore privato, e l’attuale proposta del Governo, ponendosi in questa direzione, contrasta con la difesa della centralità professionale del medico di medicina pubblica nel processo di diagnosi e cura che la nostra Associazione ha sempre rivendicato.

 

Le liste di attesa

L’Anaao Assomed non contesta l’entità del fenomeno; contesta, invece, le interpretazioni comunemente e superfi­cialmente diffuse: i dirigenti medici del Ssn non sono i principali e tanto meno gli unici responsabili dei lunghi tempi di attesa. Anzi vogliamo collaborare e portare il nostro contributo per la soluzione del problema.

Il paradosso sta nel fatto che il Ministro Sirchia denuncia populisticamente il fenomeno individuando come responsabili proprio coloro che più di tutti operano quotidianamente per dare efficaci ed efficienti risposte specialistiche ai bisogni di salute degli Italiani.

L’Anaao-Assomed ha da tempo individuato gli strumenti capaci di risolvere il problema ottenendo, nell’ultima contrattazione nazionale, la riscrittura dell’articolo 55 che consente alle Aziende l’acquisto a costi ridotti di prestazioni aggiuntive per riallineare i tempi di attesa per le prestazioni non urgenti. E’ opportuno sottolineare come il sistema dell’emergenza e quello dell’urgenza risponde comunque prontamente ad ogni bisogno non dilazionabile.

 

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