COMUNICATO STAMPA AREA FORMAZIONE FEMMINILE ANAAO ASSOMED
Nella giornata di mobilitazione internazionale per combattere la violenza contro le donne, le componenti della Area Formazione Femminile di Anaao Assomed si sentono coinvolte come donne e come professioniste.
In questa duplice veste siamo doppiamente colpite da ogni violenza contro ogni singola vittima, in nome di tutte le colleghe aggredite fino a perdere la vita per motivi associabili allo svolgimento della loro professione.
L’aumento numerico delle donne in Sanità, dove oggi rappresentano la maggioranza della forza lavoro, si è accompagnato ad un aumento degli episodi di violenza, non sempre denunciati e non sempre perseguiti.
In una società sempre più individualista e autoreferenziale, la violenza contro le donne riguarda,infatti, non solo relazioni malate, in coppia e in famiglia, ma colpisce quotidianamente anche l’ambiente sanitario, che per definizione dovrebbe essere caratterizzato da sicurezza e accoglienza.
La violenza contro le donne nei luoghi di lavoro si manifesta, specie dopo la pandemia, con aggressioni verbali e fisiche, ma anche in forme di oppressione psicologica nelle relazioni organizzative, tali da sfociare anche in finali drammatici, come ricorda la vicenda di Sara Pedri.
La sollecita e unanime risposta che il Parlamento ha voluto dare al terribile epilogo della aggressione mortale a Giulia Cecchettin, spinge le mediche e le dirigenti sanitarie che lavorano nel SSN a chiedere che una particolare attenzione venga riservata dalle istituzioni alle donne che lavorano in Sanità. Al cui interno è urgente l’applicazione di modelli organizzativi improntati al benessere dei lavoratori, che da anni rappresentano la centralità dello studio dell'Area di Formazione Femminile dell'ANAAO, fino alla pubblicazione del volume "La sanità che vogliamo. Le cure orientate dalle donne".
Le recenti tragedie che vedono coinvolte una collega in Calabria che rientrava a casa dopo un turno lavorativo e una giovane alla vigilia della Laurea, così come quelle di tutte le altre che le hanno precedute, sono un indicatore inequivocabile del fallimento di modelli di convivenza che non sono in grado di rispettare l'inviolabilità delle donne. È necessario lavorare per una cultura che riconosca il loro valore insostituibile alla base della nostra società, e della stessa democrazia. E poiché tutti i grandi percorsi iniziano con piccoli passi, iniziamo ad innovare il nostro lessico politico, parlando non più di conciliazione casa-lavoro, ma di condivisione casa-lavoro, pensando ad un modo di lavorare che permetta sia all’uomo che alla donna di condividere lavoro e famiglia, insegnando a scuola che l’accudimento dei figli non deve essere a carico solo della donna. Iniziamo, in sostanza, a fare comprendere ai bambini che la donna non è un oggetto perché “Il male inizia quando inizi a trattare le persone come cose” (Terry Pratchett).
Le Dirigenti Mediche e Sanitarie che operano nell’ambito dell’Area Formazione Femminile di Anaao Assomed sono quotidianamente impegnate a diffondere una visione di sé e del mondo della cura in cui la differenza è capacità di relazione e di ascolto in nome della solidarietà, della dignità e del rispetto. Valori che ci caratterizzano e che porteremo con forza anche all’interno della più vasta mobilitazione del 5 dicembreprossimo, perchè non c’è dignità del lavoro di cura se non c’è-anche- cura e rispetto per le donne.
_________________________________________________________
Le mediche e le dirigenti sanitarie sono spesso vittime di aggressioni verbali e fisiche da parte dei pazienti o dei loro familiari, soprattutto in situazioni di emergenza o di carenza di risorse.
Questo fenomeno è grave e inaccettabile perché mina la sicurezza e la dignità delle professioniste della salute, oltre a compromettere la qualità dell'assistenza sanitaria.
Per contrastare le aggressioni, è necessario adottare misure preventive, educative e punitive, coinvolgendo le istituzioni, le organizzazioni sindacali, i media e la società civile.
Ecco alcune azioni che ANAAO ha messo in campo nel tempo:
_Sensibilizzare l'opinione pubblica sul rispetto e la valorizzazione del ruolo delle mediche, attraverso campagne informative e testimonianze.
_Formare le mediche a gestire situazioni di conflitto fornendo loro strumenti pratici.
_Denunciare ogni episodio di aggressione alle autorità competenti e ai media, per far emergere il problema e richiedere giustizia.
_Sostenere le mediche vittime di aggressione, offrendo loro assistenza legale.
Contro la violenza sulle donne, siamo tutti uniti. Il 25 novembre e ogni altro giorno.