Lazio
09/01/2023

Aggredito un medico del Sant'Andrea. Inaccettabili atti di violenza sul lavoro, intervenga l'Assessorato.

La mattina del 3 gennaio ultimo scorso si è consumata in silenzio l’ennesima aggressione a danni di un medico del SSN e dipendente della Azienda Sanitaria Sant’Andrea di Roma. La miccia che ha scatenato questo episodio di violenza è stata rappresentata dal decesso di una paziente ricoverata poco prima di Capodanno per problematiche respiratorie e affetta da una patologia oncologica plurimetastatica. Il sanitario che si trovava di turno quella mattina nel reparto di degenza aveva già avvertito i familiari del peggioramento delle condizioni cliniche della loro congiunta e poi purtroppo li aveva dovuti informare del decesso della stessa. Al loro arrivo in reparto, questi si sono immediatamente scagliati contro il medico, che è stato quindi investito da una masnada urlante che lo ha schiaffeggiato, colpito con le borse e insultato. Non curanti della presenza di altri malati, i parenti della paziente hanno urlato, sputato e devastato la stanza di degenza ove era ancora la salma e la vicina di letto, ribaltando tavole e sedie e distruggendo l’elettrocardiografo che effettuava l’ECG di rito.
Il collega e la Caposala hanno dovuto richiedere l’intervento della sorveglianza dell’ospedale per allontanarli e quindi tutto il gruppo si è trasferito nei locali della direzione generale, dove hanno continuato a urlare, battere sulle porte, fino a quando non hanno ottenuto la copia della cartella clinica, evidentemente considerata prova inoppugnabile di “mala gestio” della paziente da parte dei medici e dell’ospedale. A dare maggiore enfasi alle loro convinzioni, un quotidiano online ha pubblicato due giorni dopo un articoletto intitolato “Nostra madre messa su una sedia e lasciata morire in ospedale”.

Sorvolando sulla eticità di alcuni rappresentanti della stampa, che pur di “mettere il mostro in prima pagina” si dimenticano di verificare i fatti e giammai si sentono in dovere di pubblicare successivamente le dovute smentite, e pur comprendendo bene il dolore che si prova nel perdere un proprio caro, NON POSSIAMO ACCETTARE O GIUSTIFICARE questi atti di violenza nei confronti di medici o infermieri, uomini e donne che garantiscono con il loro impegno, professionalità e sacrificio la sopravvivenza di questo martoriato SSN, commenta il Segretario Aziendale ANAAO A.O. Sant’Andrea, Fedra Mori.

Al collega vittima di questa violenza, che ha già sporto denuncia alla Autorità e che nonostante il trauma, soprattutto psicologico, è tornato ben presto al lavoro per non lasciare turni di guardia scoperti nei giorni di festa, va tutta la nostra solidarietà e il nostro affetto!
Ci auguriamo che anche l’Azienda Sant’Andrea si adoperi affinché venga stigmatizzata e punita questa aggressione nei confronti di un suo dipendente.

Anche la Segreteria Regionale Anaao Assomed del Lazio esprime la propria solidarietà nei confronti del medico aggredito al Sant’Andrea il 3 gennaio scorso e con decisione censura il comportamento tenuto dall’utenza in tale occasione.
Non è accettabile subire passivamente atti di violenza nell’esercizio del proprio lavoro, a maggior ragione quando è al servizio per la tutela della salute del cittadino ed essere ripagati con gesti che non solo mettono a repentaglio l’incolumità del personale sanitario, ma vanno anche ad intaccare il patrimonio pubblico del Servizio Sanitario Regionale.
Si invita pertanto l’Assessorato Regionale a prendere una decisa posizione nelle sedi opportune finalizzata ad impedire il ripetersi di fatti così gravi e incresciosi e trovare soluzioni condivise per potenziare la sicurezza degli operatori sanitari nei luoghi di lavoro e aumentare la tutela del bene pubblico.


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