La norma regionale si pone in contrasto con la norma nazionale, perché introduce un limite all’accesso di nuove strutture sanitarie non previsto dal legislatore. La Corte costituzionale riconduce la competenza regionale in materia di autorizzazione e vigilanza sulle istituzioni sanitarie nella più generale potestà legislativa concorrente in materia di tutela della salute. Le Regioni sono vincolate al rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi statali, dovendosi peraltro distinguere gli aspetti che attengono all’ autorizzazione prevista per l’esercizio di tutte le attività sanitarie, da quelli che riguardano l’accreditamento delle strutture autorizzate.