Le organizzazioni mediche e veterinarie aderenti al tavolo intersindacale hanno sottoscritto il 12 ottobre un protocollo di intesa con il Ministro della Sanità e gli Assessori regionali alla sanità, in virtù del quale è stato revocato lo sciopero già programmato per lunedì 18 ottobre.
Profonda la soddisfazione per i contenuti dell’accordo raggiunto, finalizzato alla definizione degli aspetti economici e giuridici preliminari al rinnovo contrattuale.
Particolarmente significativi sono i seguenti punti:
1. l’adeguamento del fondo per l’esclusività di rapporto con risorse fresche e certe, vincolate dalla Finanziaria all’interno del FSN appositamente incrementato;
2. istituzione di una indennità, certa e ripetibile, che il contratto renderà continuativa ricorrente e distribuita su tredici mensilità;
3. la risoluzione completa e definitiva del divario economico degli stipendi degli ex assistenti con finanziamenti aggiuntivi ed extracontrattuali;
4. il rinvio della data di opzione per l’esclusività, in prima istanza, dal 29 ottobre a 31 dicembre 1999 e comunque con un collegamento al varo della finanziaria e alla chiusura del contratto di lavoro;
5. l’atto di indirizzo e coordinamento sulla Libera Professione Intramoenia concertato con le OO.SS. firmatarie del protocollo che prevederà una maggiore flessibilità della cosiddetta “intramoenia allargata” con l’utilizzo di studi privati e strutture esterne non accreditate, fino alla completa realizzazione delle strutture aziendali;
6. l’introduzione della detrazione fiscale forfettaria delle spese sostenute per la produzione del reddito Libera Professione Intramoenia;
7. l’istituzione della commissione regionale di garanzia per il recesso con parere preventivo e vincolante, quale importantissimo elemento di garanzia per evitare possibili arbitri
Le OO.SS. firmatarie del protocollo esprimono, in considerazione dei risultati ottenuti, grande soddisfazione ma anche grande disappunto per il comportamento assunto dalla Cimo, unica organizzazione sindacale che, pretestuosamente, dopo aver partecipato e condiviso una estenuante trattativa, esprimendo un improvviso e sindacalmente inspiegabile rifiuto, ha abbandonato la difesa della categoria per consolidare la rendita parassitaria di chi, senza assumere mai una posizione definita e le relative responsabilità, mantiene un atteggiamento strumentalmente irriducibile che non convince più, non solo le controparti, ma neppure i colleghi.
I medici e i veterinari italiani sappiano che la verità dei fatti sta solo nella concretezza dei risultati. Il resto è bassa propaganda.
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