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Nel luglio 2016, con la firma dall’accordo confederale quadro, si dava finalmente riconoscimento pieno alla specificità della dirigenza medica e sanitaria e autonomia con la possibilità di disporre di un proprio contratto distinto. Con i medici anche la dirigenza delle professioni sanitarie era stata riconfermata nella dirigenza sanitaria, mentre la dirigenza tecnica professionale e amministrativa del Sistema sanitario nazionale trovava adeguata collocazione nell’area della dirigenza delle Regioni e delle autonomie locali.
Se l’accordo quadro è stato uno strumento in favore della riapertura dei contratti di lavoro, utile per affrontare temi importanti come regole e risorse, con la legge di bilancio questo Governo fa tornare indietro le lancette del tempo e apre uno scenario caotico, le cui conseguenze sono imprevedibili.
La strada da seguire non è quella confusionaria, e pasticciona, di chi cammina in diagonale per tenere tutto bloccato e distogliere l’attenzione. I temi reali sono tutti lì, irrisolti. Serve investire in sanità, anche in termini di organici oltre che in strutture e tecnologie innovative.>>
Stefano Scaramelli, presidente Commissione sanità Regione Toscana
11 Maggio 2022