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06/12/2018

Se la lista d'attesa è troppo lunga il medico non potrà lavorare nel privato. Intervista a Carlo Palermo: "Un regalo alle cliniche private". LA STAMPA

Il blocco dell’attività libero professionale se si superano i tempi massimi di attesa non piace ai medici e Carlo Palermo, segretario del sindacato dei camici bianchi ospedalieri Anaao spiega perché nell'intervista rilasciata a Paolo Russo su La Stampa.  

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INTERVISTA A CARLO PALERMO

Il blocco dell’attività libero professionale se si superano i tempi massimi di attesa non piace ai medici e Carlo Palermo, segretario del sindacato dei camici bianchi ospedalieri Anaao spiega perché.

Alcuni medici non potrebbero avere interesse a mantenere le liste d’attesa per convogliare pazienti nel privato?
«I colleghi che agiscono così sono veramente pochi e le aziende sanitarie pubbliche ci metterebbero poco a scoprirli: basta controllare i singoli piani di lavoro. È vero invece che se impediamo l’attività libero professionale dentro gli ospedali avremo come effetto solo quello di far aumentare le liste perché mancherà anche un’alternativa. Così fanno un regalo al privato dove dovranno rivolgersi i pazienti. E poi si colpiscono le donne che in larga maggioranza il proprio ginecologo vogliono sceglierselo».

Ma se si scopre che qualcuno fa il furbo?
«In quel caso l’attività libero professionale va sospesa. Ma dopo aver dimostrato che la si fa a danno dell’attività ambulatoriale pubblica. Addossare così la responsabilità ai medici significa voler nascondere i veri problemi che allungano le liste».

E quali sono?
«Che mancano medici e infermieri, che le attrezzature si rompono ogni due secondi. Non abbiamo più anestesisti per far funzionare le sale operatorie, siamo del 10-15% sotto organico e in queste con dizioni le prime attività a saltare sono quelle ambulatoriali. Oppure si finisce per non fare gli interventi chirurgici meno complessi, come un’ernia o una colecisti perché altrimenti mancano poi i medici per operare tumori e cuori malati. Noi ospedalieri abbiamo accumulato qualcosa come 15 milioni di ore di straordinario non retribuite. Mandiamo avanti il sistema e ci si vuole butta re la croce addosso aumentando la conflittualità già alta con i cittadini».

Cosa ne pensa del trucco di chiudere le liste di attesa?
«Che è una cosa vietata per legge ma a fine anno diverse aziende sanitarie pubbliche e private accreditate lo fanno per spendere meno e stare in budget sempre più risicati. In sanità bisogna tornare ad assumere e ad investire. Non scrivere libri dei sogni».

PA.RU.

 

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