La sentenza riguardava un caso relativo ad un parto cesareo in cui venne “abbandonata” una garza laparotomica che causò un ascesso con conseguente cancrena. La Cassazione ha rimarcato come la conta delle garze presupponga un’attività “plurale” dell'intera equipe di medici e infermieri, non gerarchica tesa al raggiungimento dello scopo “sicurezza”.