Se le risorse finanziarie sono poche per assumere, poche per aumentare i posti letto, poche per rafforzare l'assistenza territoriale, poche per rinnovare le strutture vetuste, allora si dovrebbe agire con estrema oculatezza e parsimonia, nell' ottica di salvaguardare il sistema sanitario pubblico e garantire la tutela della salute dei cittadini.
Questa non pare essere l'opinione dalla Regione Piemonte, che con la delibera di Giugno apre la strada ad un ingiustificato aumento di spesa, a tutto vantaggio delle casse delle strutture private accreditate.
Anaao Assomed Piemonte ritiene che consentire al privato accreditato di prescrivere esami sul ricettario del SSN possa aumentare l'auto-induzione di prestazioni a rischio di inappropriatezza, da eseguirsi all'interno della stessa struttura privata prescrittrice.
Con l'attuazione della delibera, il privato accreditato, da semplice fornitore di prestazioni, diventa anche colui che le richiede e le acquista, con il concreto pericolo di una crescita esponenziale della domanda e di un uso incontrollato di risorse del SSR.
La regione sarà depotenziata nel suo ruolo di controllo della spesa, i medici dipendenti delle strutture accreditate potrebbero rischiare tempari sempre più ristretti, se non addirittura più o meno velati suggerimenti di aumentare le prescrizioni più remunerative, ancorchè inappropriate.
Infine, se è vero che i pazienti saranno agevolati nell'immediato, evitando di recarsi anche dal medico di famiglia, nel prossimo futuro sconteranno la comodità con un servizio sanitario sempre più povero e lento. E percorsi diagnostico terapeutici sempre più frammentati e meno governati.
Anaao Assomed impugna la delibera davanti al TAR per indicare ad una Regione miope e smarrita, la strada della buona sanità pubblica.
La segreteria regionale Anaao Assomed Piemonte