La fattispecie si inquadra nel c.d. contatto sociale che è intercorso tra la struttura medica radiologica di alta specializzazione, il radiologo operante al suo interno, ed il paziente che riceve una prestazione errata e inadeguata, in quanto l’analisi radiologica, secondo l'arte medica al tempo esistente, doveva rilevare la presenza di cellule irregolari e tali da segnalare la esistenza di un tumore mammario.