Comunicati stampa
02/12/2015

LA PROTESTA DELLA SANITA’ NON SI FERMA: DOPO LA MANIFESTAZIONE DEI MEDICI, LO SCIOPERO GENERALE MERCOLEDI 16 DICEMBRE 2015

Rinnovo di contratti e convenzioni, legge di stabilità, assunzioni e stabilizzazione dei precari, patto per la salute, sicurezza delle cure, riforma delle cure primarie, invadenza dell'università. Questi i motivi della mobilitazione della sanità.

leggi il comunicato stampa

La manifestazione di sabato 28 novembre ha rappresentato una straordinaria espressione di senso civico che ha portato in piazza il disagio di una categoria professionale, centrale in tutti i sistemi sanitari, cui è affidato il compito di rendere esigibile il diritto alla salute dei cittadini. E di averlo fatto senza distinzione di stato giuridico o di collocazione spaziale nel sistema delle cure, sotto la guida della Federazione dell'Ordine professionale, per assumere su di sé l'onere di lanciare l'allarme sulla crisi, forse non ancora irreversibile, della sanità pubblica, la cui esistenza nel prossimo futuro non è più scontata.

La diminuzione del perimetro della tutela pubblica in sanità, anche a fronte di indicatori economici del Paese che si descrivono in crescita, alimenta una prospettiva di ulteriore taglio dei servizi e limitazione dell’accesso alle cure, lasciando meno personale, e sempre più vecchio, a tenere in piedi, a detta financo del ministro della salute, quello che resta del SSN. Il non finanziamento per un non contratto nazionale, con risorse peraltro incerte, si accompagna alla sottrazione di risorse certe a livello aziendale, istigando alla fuga dal sistema pubblico tutti i professionisti che, per merito e competenze, nutrono una legittima aspettativa di gratificazione di carriera o economica.

La mobilitazione sfocia nello Sciopero generale di 24 ore del 16 dicembre, e nelle forme di protesta che seguiranno, declinandosi in richieste chiare anche per il peggior sordo, che poi è quello che, pur dicendo di sentire, non vuole o non sa ascoltare:

 

  1. finanziamento, al di fuori del Fondo Sanitario Nazionale, di contratti e convenzioni, tali da valorizzare, dopo 6 anni di blocco, la fatica e la responsabilità del lavoro professionale;
  2. abolizione del comma 128 della legge di stabilità, destinato a divenire famigerato almeno quanto il 566 regalatoci da un’altra finanziaria, che depaupera la contrattazione aziendale di risorse storiche;
  3. avviamento del confronto sull’articolo 22 di un patto della salute che può ancora partorire qualche frutto, rimediando alle condizioni mortificanti e marginalizzanti di esercizio della professione;
  4. abolizione del tetto imposto alla spesa per il personale dalla finanziaria 2009, a favore di un piano, anche pluriennale, di assunzioni e stabilizzazione di precari, che ripeta per la sanità quanto fatto per la scuola. Ed affronti la gobba demografica, che vedrà uscire dal lavoro attivo 130000 medici nel prossimo biennio, attraverso la via più efficace ed economica, evitando di esporre l’Italia al pagamento di pesanti sanzioni a causa di proroghe legislative già viste e fallite;
  5.  restituire serenità alle cure, e sicurezza a cittadini ed operatori, attraverso una legge organica, non trasformata in spezzatini vaganti nel mare della giurisprudenza italiana;
  6. apertura dei tavoli di contratto e convenzioni, da assumere come strumento di governo ed innovazione, sede privilegiata di cambiamenti da dare e da chiedere;
  7. riformare le cure primarie nel rispetto del valore del lavoro e della dignità dei medici, favorendo la integrazione del territorio con l’ospedale e un concreto rilancio della prevenzione.

Se si continua ostinatamente a non volere ammettere che le categorie professionali sono parte della soluzione, anche per contenere i costi, migliorare efficacia ed efficienza, vuol dire che l'obiettivo non è salvare il soldato SSN, ma cambiargli divisa. Noi però non ci stiamo e continuiamo a ritenere necessaria una infrastruttura civile come la sanità pubblica, che non si salva se non insieme a chi ostinatamente continua a tenerla in piedi.

Altri articoli

Segreteria Nazionale sede di Roma
Via San Martino della Battaglia, 31 - 00185 ROMA
Telefono 064245741 - Fax 0648903523
segreteria.nazionale@anaao.it - segreteria.nazionale@anaao.postecert.it