Un vuoto legislativo ha permesso l'assoluzione in Cassazione di un medico che aveva videoripreso di nascosto i glutei di una paziente nel suo studio durante una visita: il medico era stato condannato dalla Corte d'appello per il reato di "interferenze illecite nella vita privata mediante uso di riprese visive", in virtù dell'art. 615-bis c.p., ma la quinta sezione penale ha annullato la decisione perchè il medico non era condannabile in base al reato contestato: infatti la norma fa riferimento a sua volta all'art. 614 c.p. sulla violazione di domicilio. In questo caso però non c'era stata violazione di domicilio e della sfera privata trattandosi dello studio del medico e non della casa della vittima.