La disinvoltura dimostrata da alcuni componenti della Commissione Unica per il farmaco nell'assicurare la loro partecipazione ai lavori dell'organo collegiale, a seguito di una personale interpretazione dell'orario di inizio degli stessi, è censurabile sul piano del costume e della deontologia professionale e dovrebbe suggerire maggiore avvedutezza nella costituzione di collegi investiti di funzioni di particolare rilievo, ma non è sufficiente a configurare un vizio di legittimità delle deliberazioni adottate.