29 marzo 2000
Roma, 29 marzo 2000 - Finalmente è giunto al traguardo finale il primo vero contratto della dirigenza medica, impostato, costruito, contrattato in otto mesi di serrate trattative tecniche e politiche, senza proclamare neppure una giornata di sciopero che avrebbe arrecato soltanto disagi ai cittadini. E’ questo il primo commento del Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, Enrico Bollero che ha riconosciuto il ruolo fondamentale del Governo, del Parlamento e delle Regioni che hanno investito molto – 2200 miliardi/anno – per riconoscere alla categoria quel tanto auspicato ruolo determinante e volitivo nelle aziende. Nel contempo è stato chiesto il rafforzamento del patto di fedeltà aziendale, valorizzando la libera professione quale elemento di specificità medica ma soprattutto quale strumento diffuso e certo per soddisfare il bisogno espresso dai cittadini di personalizzazione del rapporto medico-paziente e della sua libertà di scelta. Oggi la libera professione non è più in contrapposizione o in concorrenza con l’azienda ma è un diventata un valore da salvaguardare. E il contratto la rende praticabile dal momento che in esso sono previste molteplici modalità per il suo esercizio sia all’interno che all’esterno degli ospedali. La sfida ora è la pratica applicazione delle nuove norme che avrà pieno successo solo se si riuscirà a far convergere la capacità manageriale e imprenditoriale dei direttori generali con la capacità dei medici di sviluppare la modernizzazione della professione. Il contratto è stato sottoscritto dal 90% dei sindacati della dirigenza medica, tranne l’unico che per storia e per metodologia di azione si ostina a vederne solo le zone d’ombra, pur godendone, comunque, i benefici normativi ed economici.