2 febbraio 2002
Roma, 2 febbraio 2002 - Il Consiglio Nazionale dell’Anaao Assomed, riunito a Roma il 2 febbraio 2002, ha espresso il suo dissenso e la sua delusione nei confronti di un Governo, che sebbene si fosse presentato come paladino delle professioni liberali, ha, nei fatti disatteso queste aspettative. Infatti, non più di un mese fa ha approvato una legge, la finanziaria, dove si prevede la trasformazione degli Irccs in fondazioni di diritto privato, con conseguente riduzione dell’autonomia professionale dei medici dipendenti, e recentemente il Ministro della sanità ha presentato una proposta sullo stato giuridico dei medici che non risponde alla soluzione dei problemi della categoria.
Le istanze dell’Associazione, di fonte al profondo disagio dei medici, mirano alla riconquista di un’autonomia professionale, stritolata tra il potere monocratico del Direttore Generale e le esigenze dei cittadini. Ed invece, nonostante le rassicurazioni verbali del Ministro concordanti con simili aspirazioni, a distanza di due mesi viene riproposto il medesimo progetto di modifica dello stato giuridico anticipato verbalmente nel mese di dicembre e sul quale era già stata espressa la nostra contrarietà. Anzi, si procede verso una ulteriore privatizzazione del rapporto di lavoro e una esasperata aziendalizzazione che hanno come principale conseguenza quella di accentuare il potere del Direttore Generale.
L’Anaao Assomed intende contrastare fermamente l’ipotesi contenuta nella proposta del Ministro di affiancare al rapporto di dipendenza un rapporto libero professionale che indebolirà il medico nei confronti del Direttore generale e renderà il suo lavoro ancora più precario . Ma il pericolo di questa proposta non riguarda solo la categoria, ma anche i cittadini, che potrebbero essere assistiti da un medico a ore, non inserito stabilmente nella vita ospedaliera e quindi meno autonomo professionalmente, frustrato e demotivato.
Il Consiglio Nazionale dell’Anaao Assomed, constatata la scarsa attenzione del Ministro Sirchia rispetto alle istanze proposte, ha deciso di inasprire lo stato di agitazione aprendo una vertenza globale che riguardi l’insufficienza delle risorse economiche per il rinnovo del contratto di lavoro, la mancata soluzione dei problemi nati dalla obbligatorietà della formazione medica continua e i gravissimi pericoli contenuti nella proposta di modifica dello stato giuridico.
Chiede inoltre al Governo di aprire un serio tavolo di trattativa sulla sanità che, affronti in maniera complessiva le modifiche da apportare all’attuale Servizio Sanitario Nazionale per trovare la soluzione ai più urgenti problemi dei cittadini quali ad esempio le liste di attesa, e contemporaneamente di introdurre gli opportuni cambiamenti dello stato giuridico del personale medico.
Ove questo non si realizzasse l’Associazione ha dato mandato alla Segreteria Nazionale di dare vita a forme più incisive di protesta sindacale.