04/07/2003
Contratto: con questo atto di indirizzo non si va da nessuna parte
4 luglio 2003
Roma, 4 luglio 2003 - La direttiva emanata dal Comitato di Settore per l’avvio della contrattazione della dirigenza medica del Ssn si configura come un documento che rasenta la provocazione nei confronti di una categoria professionale, i medici dipendenti del SSN, che da un decennio e due contratti ha attuato i più forti cambiamenti in senso di privatizzazione del rapporto di lavoro e variabilità del salario rispetto a tutto il pubblico impiego.
Le indicazioni poste configurano pesanti attacchi a diritti acquisiti e elementi peggiorativi rispetto al quadro legislativo e contrattuale vigente:
- non è riconosciuto l’incremento dello 0,99% garantito a tutto il pubblico impiego dall’accordo con il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri del febbraio 2002;
- è messa a repentaglio l’indennità di esclusività così come definita dalla legge 229/99 e dal vigente contratto, formulando la surreale proposta di mantenere fissi gli obblighi normativi per i quali e corrisposta e alienando parte della retribuzione conseguente;
- il fondo di posizione, definito per la prima volta dal contratto 94-97 per valorizzare la responsabilità dei dirigenti all’interno dell’organizzazione aziendale, viene sottoposto ad un meccanismo di progressiva riduzione creando le condizioni per retribuire i nuovi assunti meno dei medici che terminano il lavoro;
- gli incrementi contrattuali destinati al recupero dell’inflazione programmata non vengono, come sarebbe naturale e giusto fine, destinati a tutti i medici in modo garantito e stabile ma utilizzati solo per incrementi di produttività variabili e da ricontrattare annualmente;
- viene abolita la commissione regionale di garanzia per il recesso che ha rappresentato in questi anni l’unica sede in cui far valere, seppur da posizioni di esigua minoranza, le ragioni dei medici ingiustamente licenziati;
- viene reintrodotto l’orario minimo di lavoro, già abrogato con la legge 229, e non piuttosto un reale e trasparente orario di lavoro destinato a compiti e obiettivi chiari e proporzionati. Con questa proposta si rende ancor più stridente e iniqua la condizione già operante da anni di forzatura dei quantitativi orari senza definire prioritariamente un chiaro rapporto di questi con gli obiettivi di produzione;
- si giunge infine, dopo aver reso obbligatorio per legge un sistema di aggiornamento a punti che non ha eguali al mondo, all’incredibile e paradossale proposta di abolire il diritto, da sempre vigente, a 4 ore settimanali di lavoro da dedicare allo studio e all’aggiornamento. Per di più non viene indicata nessuna specifica risorsa da dedicare a questo fondamentale parte della professione medica
- unico e marginale aspetto positivo il rafforzamento di un livello di coordinamento regionale della contrattazione aziendale, senza però attribuirgli specifiche risorse e definiti ambiti di intervento.
Il Consiglio Nazionale dell’Anaao Assomed riunito a Roma il 3 e 4 luglio 2003 valuta all’unanimità l’atto di indirizzo emanato come completamente inadeguato sul piano e economico e normativo ad avviare su basi serie e concrete la trattativa per il rinnovo del contratto della dirigenza medica scaduto il 31/12/2001.
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