19 gennaio 2004 - Comunicato stampa intersindacale
ANAAO ASSOMED - AMSCE - ANPO - AUPI – CIDA-SIDIRSS - CIMO-ASMD (CONFEDIR SANITA’ [SICUS– SIDAS]- SNAMI Ospedalieri - UNIONE MEDICA) - CISAL Medici – CISL FPS - CIVEMP (SIVEMP-SIMET) - FEDERAZIONE CISL Medici-COSIME (DIRSAN MEDICI-CISAS MEDICI-SAPMI-USPI) - FEDERAZIONE Medici aderente UIL FPL (AMCO - COAS - CUMIAISS - FAPAS – FIALS - FNAM - Nuova ASCOTI -SAPMI - UIL-FPL MEDICI - UMI-UMUS) - FEDERSPECIALIZZANDI (AMSUR-AMSPES-MEDSPI-SPECMI-SPEM) - FESMED (ACOI-ANMCO-AOGOI-SUMI-SEDI-FEMEPA-ANMDO) – FP CGIL - FP CGIL Medici – SINAFO - SNABI SDS – UGL Medici - UIL FPL DIRIGENZA STAP - UMSPED (AAROI-AIPAC-SNR)
Roma, 19 gennaio 2004 - Domani, 20 gennaio, si svolgeranno in TUTTI gli ospedali italiani assemblee unitarie proclamate nell’ambito della VERTENZA PER LA SALUTE da ben 52 sigle sindacali rappresentative della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa.
Nel corso delle assemblee sarà denunciata la politica del Governo ed anche delle Regioni che porterà ad un impoverimento del servizio sanitario nazionale, mettendone a rischio la sua stessa sopravvivenza; aggiungendo a questo già grave quadro la prossima approvazione della “devoluzione”, il cui iter prosegue celermente in Parlamento, sarà sancita del tutto la fine del Ssn italiano.
Ancora, con la legge 24 novembre 2003, n. 326, che ha convertito con modificazioni il cosiddetto decretone (n. 269/2003), il Governo ha creato un “grande fratello” presso il Ministero dell’Economia al fine di controllare centralmente (ma impropriamente, essendo tale compito di spettanza delle singole Regioni) ogni prescrizione medica.
Nel mentre si accinge ad approvare una riforma previdenziale che impoverirà gli attuali trattamenti pensionistici anche delle nostre categorie, senza favorire nel contempo alcuna forma di previdenza integrativa.
Il ministro della salute è responsabile del mancato rinnovo da oltre 7 anni del contratto dei dirigenti medici e sanitari che dipendono dal suo dicastero.
Le Regioni sono responsabili dell’emanazione di un atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale delle nostre aree dirigenziali del tutto inaccettabile perché fortemente peggiorativo delle attuali norme contrattuali (specie in materia di orario di lavoro e di concreta possibilità della formazione permanente) e non si adoperano (complici in ciò col Governo) perché abbia finalmente termine l’indecorosa vicenda delle cosiddette “code contrattuali” del CCNL 98/2001, che attendono ormai da 18 mesi la stipula definitiva all’ARAN.
Infine, resta ancora insoluto il problema degli specializzandi, verso cui il Governo continua a disattendere precise disposizione di legge.
Tutti questi aspetti sono contenuti nel documento che sarà sottoscritto da tutte le assemblee per poi essere inviato al Governo, alle Regioni, alle istituzioni a testimonianza della forte partecipazione e mobilitazione della categoria.
La protesta culminerà nello sciopero nazionale proclamato per lunedì 9 febbraio prossimo.